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ComunicazioniPubblicato il 23 ottobre 2025

Tra zoccoli e alta tecnologia: come il col SMG Dan Aeschbach plasma il futuro degli animali dell’esercito

Il colonnello SMG Dan Aeschbach è comandante del Centro di competenza servizio veterinario e animali dell’esercito (CC S vet e anim Es) a Sand (BE): una piccola unità specializzata dell’Esercito svizzero, in cui si fondono tradizione e tecnologia. Aeschbach è istruttore, innovatore e creatore di cultura: mantiene coesa l’organizzazione, la orienta alle minacce future e garantisce che le prestazioni arrivino dove l’esercito ne ha bisogno.

Testo: Comunicazione Difesa, Mathias Müller

Il CC S vet e anim Es riunisce istruzione, competenza d’impiego e dottrina. Al suo interno vengono istruiti soldati del treno per animali da soma, militari di pattuglia a cavallo per l’esplorazione a cavallo, conducenti di cani per il salvataggio e la protezione, soldati di veterinaria per cliniche veterinarie mobili e maniscalchi. I veterinari assolvono una scuola sottufficiali o una scuola ufficiali coordinata con gli studi. Sul lato della componente di milizia, il gruppo veterinario e animali dell’esercito 13 conta circa 1000 soldati; nella vita quotidiana, la responsabilità è affidata a una quarantina di collaboratori.

Animali al posto della tecnica

Perché degli animali in un mondo altamente tecnologico? Perché hanno capacità che ad oggi nessun sensore è in grado di sostituire. Aeschbach sottolinea: «Con il suo fiuto, il cane possiede capacità che i sensori tecnici non saranno in grado di raggiungere nei prossimi 10-15 anni». I cani salvano le persone sepolte sotto le macerie e individuano esplosivi o supporti di dati; cavalli e muli garantiscono una logistica silenziosa e difficilmente rilevabile su terreni impervi e offrono ai militari di pattuglia a cavallo una visione d’insieme e un maggior raggio d’azione. Alla base vi è un’etica consolidata: «L’animale viene sempre al primo posto. Prima mi occupo dell’animale, poi di me stesso».

Robot e droni come integrazione

Allo stesso tempo, il CC S vet e anim Es porta avanti la fusione tra biologia e tecnologia. I droni forniscono appoggio nelle attività di esplorazione, sorveglianza e condotta, fino al decollo e all’atterraggio da cavallo. Sono in fase di sperimentazione gli UGV «cani robot») per trasportare carichi o percorrere tratti pericolosi; un’innovazione è rappresentata dalla conduzione dei cani tramite laser in terreni non visibili, con feedback dalla telecamera del drone. Il principio rimane pragmatico: la tecnologia amplia le possibilità mentre gli animali garantiscono robustezza e mobilità senza dipendere dal carburante, dall’elettricità o da fragili catene di approvvigionamento.

Valori vissuti

Il centro è anche un polo di attrazione per i talenti: molte funzioni attraggono militari donne; tra i quadri superiori in alcuni casi la quota supera il 50 percento.
Chi diventa conducente di cani assume consapevolmente una responsabilità, spesso per oltre dieci anni. Per evitare illusioni, Aeschbach punta su corsi preparatori, test attitudinali e dialogo con l’ambiente circostante. Il lavoro relativo alla cultura non viene svolto sui manifesti, ma nella vita quotidiana: ogni gruppo elabora autonomamente il proprio codice e ogni settimana esamina se i valori sono stati messi in pratica. Un feedback a 360 gradi consente ai quadri e alle reclute di imparare gli uni dagli altri.

Rete di contatti internazionale

A livello internazionale, il CC S vet e anim Es dispone di una buona rete di contatti: con l’Austria, con la Germania, con la Francia e con i corpi di polizia. Sono previsti anche progetti con altri Paesi alpini e, a lungo termine, un centro di competenza con rilevanza internazionale. Il principio di condotta di Aeschbach è semplice e ambizioso allo stesso tempo: «Non vogliamo prevedere il futuro, vogliamo contribuire a plasmarlo». È proprio quello che succede a Sand: vengono conservati i vecchi punti di forza e integrati nuovi strumenti, per un esercito silenzioso, mobile ed efficace.

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