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ComunicazioniPubblicato il 5 giugno 2025

La tuffatrice Michelle Heimberg – come l’esercito promuove i talenti

Michelle Heimberg non è una semplice sportiva di punta. Come tuffatrice ha conquistato la medaglia d’oro ai Campionati Europei e ha partecipato alle Olimpiadi, ma è anche un soldato sport nell’Esercito svizzero. In un nuovo episodio dei podcast dell’esercito ci descrive, assieme al colonnello SMG Marco Mudry, comandante del Centro di competenza sport dell’esercito a Macolin, il legame particolare tra la promozione dello sport e il servizio militare.

Testo: Comunicazione Difesa, Mathias Müller (elaborazione: Christian Bärtschi)

«Ho potuto partecipare molto presto a competizioni internazionali, ma arriva un momento in cui non puoi più praticare uno sport soltanto a livello amatoriale», ci dice Michelle Heimberg. Per potersi concentrare completamente sul suo obiettivo, la medaglia olimpica, ha deciso, come sempre più numerosi atleti svizzeri, di assolvere la scuola reclute per sportivi di punta dell’esercito.

Un modello unico

Da 20 anni l’esercito offre ai giovani talenti la possibilità di intraprendere una doppia carriera nello sport e nell’esercito. «Non la consideriamo una contraddizione», ci spiega il colonnello Mudry. «Gli sportivi e le sportive di punta possiedono caratteristiche che sono importanti anche nell’esercito: disciplina, resistenza allo stress, capacità di condotta».

Oltre a svariate possibilità di allenamento, il Centro di competenza sport dell’esercito, con sede a Macolin, offre agli atleti anche un supporto sul piano logistico e a livello di tempistiche. Come ci conferma Michelle Heimberg: «Grazie all’esercito posso concentrarmi completamente sull’allenamento e sul recupero fisico in questa fase fondamentale della mia carriera».

Tra momenti difficili e grandi successi

Il percorso verso la cima è costellato di infortuni, qualificazioni mancate e pressioni mentali. «Dall’esterno si vedono soltanto le medaglie, ma non le dieci cadute che le hanno precedute», continua Heimberg. I momenti difficili fanno parte del percorso, è decisivo il modo in cui si affrontano. Anche in questo caso l’istruzione militare svolge un ruolo importante: «Si impara a concentrarsi, a controllare i propri pensieri».

Mudry aggiunge: «Fa parte del nostro compito seguire i giovani sportivi anche nel loro sviluppo personale. Non tutti diventeranno campioni olimpici, ma tutti devono uscire rafforzati da questa esperienza».

Non solo medaglie

Il podcast illustra come l’esercito non è soltanto un attore della politica di sicurezza, ma si considera anche un’istituzione sociale, che promuove i talenti, trasmette valori e apre nuove prospettive. La promozione dello sport di punta è un esempio evidente.

«È un privilegio poter beneficiare di questo sostegno, ma è anche un impegno», commenta Heimberg. «Voglio dare qualcosa in cambio ed essere un modello». Per Mudry è chiaro che «non investiamo soltanto nel successo di singoli atleti e di singole atlete, ma anche nell’ideale di prestazione di cui ha bisogno la nostra società: un risultato ottenuto con duro impegno, raggiunto con correttezza e con l’assunzione delle proprie responsabilità».

La conversazione con Michelle Heimberg e il colonnello Mudry, che proponiamo in questo podcast, dimostra come l’esercito e lo sport interagiscono in Svizzera, non in una semplice comunità di intenti, ma nel quadro di un vero e proprio partenariato. Per Michelle Heimberg il percorso non è ancora finito: dopo la medaglia d’oro conquistata recentemente agli Europei nel tuffo da 3 metri, il suo prossimo obiettivo sono le Olimpiadi del 2028. Con o senza medaglia, ha ormai trovato il suo posto con disciplina e destrezza.

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