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Pubblicato il 15 marzo 2024

Parametri fondamentali per l’orientamento a lungo termine dell’esercito

Che cosa significa «Ulteriore sviluppo dell’esercito orientato alle capacità»?

Alla fine del 2022 si è concluso l’USEs come progetto di riforma, ma non l’ulteriore sviluppo dell’esercito come processo continuo. Quest’ultimo è orientato alle capacità che l’esercito, come sistema globale, deve mantenere o sviluppare per poter gestire le minacce e i pericoli futuri. Tra queste capacità figurano la pianificazione dell’azione, l’acquisizione di informazioni, la salvaguardia della sovranità sullo spazio aereo, la difesa da azioni di attacco, le prestazioni logistiche e sanitarie e il trasporto aereo.

Per poter determinare le capacità di cui l’esercito avrà bisogno a breve, medio e lungo termine, viene innanzitutto analizzato il contesto strategico della Svizzera rilevante sotto il profilo della sicurezza, in particolare le tendenze e gli sviluppi politici, militari, sociali e tecnologici. Determinanti a tale proposito sono i rapporti sulla politica di sicurezza del Consiglio federale. Essi analizzano in modo esaustivo la situazione e mostrano, tra l’altro, se e in che misura l’attuale profilo delle capacità dell’esercito consente di reagire in modo rapido, appropriato ed efficace a possibili minacce e pericoli.

L’esercito elabora scenari su tali minacce e pericoli per poterli poi valutare. Nella valutazione tiene conto in particolare della probabilità di occorrenza e dell’entità prevista dei danni. Su questa base, vengono sviluppati per l’esercito profili delle capacità di diversi gradi, che si fondano sugli scenari valutati e permettono di gestire, con diversi livelli di efficacia, le minacce e i pericoli indicati in tali scenari. Tra questi profili delle capacità viene infine scelto quello che dovrà essere attuato e che stabilirà pertanto i parametri fondamentali per l’orientamento dell’esercito.

Fissare un determinato profilo delle capacità è necessario poiché, per motivi finanziari, l’esercito non può sviluppare tutte le capacità in modo tale da essere preparato al meglio per tutti gli scenari. Deve invece definire delle priorità, il che significa anche rinunciare ad alcune capacità.

Confrontando il profilo delle capacità attuale con quello futuro, si possono identificare le lacune in termini di capacità che devono essere colmate. A tal fine, l’esercito ha elaborato diverse opzioni di sviluppo.

Questo ulteriore sviluppo orientato alle capacità è un processo continuo. È concepito in modo tale da poter incorporare continuamente nuove conoscenze, in particolare gli insegnamenti tratti dai conflitti armati o i rischi e le opportunità derivanti dal progresso tecnologico.

Qual è l’attuale profilo di capacità dell’esercito?

L’attuale profilo delle capacità dell’esercito è suddiviso in dieci settori di capacità, a ognuno dei quali sono assegnati diversi mezzi e sistemi. Più la quantità e la qualità di tali mezzi e sistemi sono elevate, più aumenta il grado di capacità, ossia la lunghezza della relativa barra nel diagramma qui sotto.

Tali mezzi sono tuttavia obsoleti e la loro efficacia nel combattere i nuovi tipi di minacce è limitata. Pertanto, per il mantenimento delle capacità è necessario un acquisto sostitutivo di mezzi moderni (qualità). Con un numero maggiore di tali mezzi (quantità), si potrebbe ottenere un aumento del livello di capacità.

Insegnamenti tratti dall’esercito dalla guerra in Ucraina

Quando il 24 febbraio 2022 la Russia ha attaccato militarmente l’Ucraina, ci si è chiesti se il profilo delle capacità dell’Esercito svizzero avrebbe soddisfatto i futuri requisiti in termini di capacità di difesa e di prontezza. Alla luce della mutata situazione in materia di politica di sicurezza, il Consiglio federale e il Parlamento hanno deciso di anticipare alcuni progetti d’armamento con un ulteriore programma d’armamento per il 2022 e un aumento graduale del budget dell’esercito al fine di rafforzare la capacità di difesa. Di conseguenza, sono state ridefinite le priorità tra i progetti d’armamento previsti per i prossimi anni tenendo conto di diversi insegnamenti tratti dalla guerra in Ucraina, di cui viene presentata una panoramica qui di seguito.

Dal momento dell’annessione della Crimea da parte della Russia, il conflitto armato in Ucraina è stato caratterizzato dall’impiego di mezzi ibridi, ma è infine sfociato in un attacco con mezzi militari convenzionali. Oggi la guerra si combatte in tutte le zone d’efficacia.
Le azioni terrestri della Russia sono condotte sia da formazioni mobili leggere che da truppe meccanizzate pesanti e vengono appoggiate da aerei da combattimento, elicotteri da combattimento, droni, guerra elettronica, pezzi di artiglieria e fanteria. Oltre a carri armati da combattimento, pezzi di artiglieria e droni, i difensori ucraini utilizzano anche forze leggere equipaggiate con armi anticarro portatili.

La Russia non è ancora riuscita a ottenere il controllo completo dello spazio aereo, pur avendo di fatto una grande superiorità. L’Ucraina ha ottenuto questo risultato grazie alla sua difesa terra-aria altamente mobile, che è in grado di respingere le minacce a medio e lungo raggio. Le forze armate ucraine riescono a lanciare una quota di droni, missili da crociera e missili balistici – e addirittura ipersonici – molto più alta di quella prevista. Il costante rifornimento di sistemi e munizioni dall’Occidente contribuisce in modo determinante alla protezione dello spazio aereo, soprattutto di quello inferiore.

Nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico, la guerra è iniziata molto prima dell’invasione militare. Tra gli obiettivi delle ciberoperazioni russe figurano per esempio le istituzioni statali e le infrastrutture critiche, in particolare l’approvvigionamento energetico del Paese, gli organismi governativi e i fornitori di servizi bancari. Tuttavia, questi attacchi sono stati meno estesi del previsto e sono serviti soprattutto a preparare o ad affiancare gli attacchi militari convenzionali.

Entrambe le parti belligeranti utilizzano inoltre una serie di mezzi di comunicazione civili e militari per scopi militari e di propaganda. Per l’Ucraina, che è sotto attacco, è essenziale che il Governo e l’esercito dispongano di reti di comunicazione protette e di un solido sistema di esplorazione delle comunicazioni.

Indipendentemente dalle singole zone d’efficacia, la guerra dimostra ancora una volta che l’esplorazione è un fattore decisivo per il successo delle operazioni militari. Per un difensore numericamente inferiore, è importante essere in grado di elaborare rapidamente un quadro completo della situazione per prevenire le azioni dell’avversario. Per farlo, ha bisogno di informazioni provenienti da satelliti, velivoli da ricognizione, droni e altri sensori, che ottiene anche dai propri partner. Attraverso l’interconnessione di questi sensori con effettori si possono ottenere risultati considerevoli.

Ulteriori presupposti fondamentali per una difesa efficace sono una logistica funzionante e scorte sufficienti di munizioni, materiale e carburanti. Il fatto che l’esercito ucraino abbia avuto a lungo – e abbia tuttora – successo nel suo combattimento difensivo è dovuto non da ultimo alle forniture costanti di materiale d’armamento da parte degli Stati Uniti nonché dell’UE e dei suoi Stati membri. Tale materiale comprende armi anticarro, sistemi di difesa contraerea, pezzi di artiglieria e grandi quantità di munizioni.

Questi insegnamenti confermano essenzialmente le ipotesi formulate nei rapporti di base dell’Esercito svizzero in relazione all’eventualità di un conflitto armato, soprattutto per quanto concerne l’importanza della mobilità protetta, della difesa terra-aria e di una ciberdifesa resiliente. Le lacune in termini di capacità individuate nei rapporti di base si sono accentuate dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Esse riguardano l’appoggio di fuoco indiretto al suolo e dallo spazio aereo, la difesa anticarro, la difesa terra-aria a corta e media gittata, l’interconnessione di sensori per l’elaborazione di un quadro della situazione nonché le scorte di munizioni e materiale.

L’esercito ha elaborato i seguenti scenari per lo sviluppo delle forze armate

Conformemente al metodo dello sviluppo delle forze armate orientato alle capacità, descritto nel numero 3.2, sono stati elaborati diversi scenari che potrebbero verificarsi anche per la Svizzera nei prossimi anni. Si tratta di eventi e sviluppi descritti in modo generico e basati su possibili minacce e pericoli come quelli illustrati nel Rapporto sulla politica di sicurezza 2021.

Gli scenari spaziano dalla semplice minaccia dell’uso della forza armata fino a operazioni terrestri su larga scala passando per le provocazioni da parte di gruppi non statali. Almeno a partire dalla crisi libica, dal 2008 al 2010, è emerso chiaramente che anche la Svizzera può essere colpita in modo rapido e senza preavviso da misure drastiche adottate da uno Stato straniero, che possono potenzialmente causare gravi danni allo Stato, all’economia e alla società.

Con la guerra in Ucraina, lo scenario di un attacco militare da parte di una grande potenza sembra più plausibile rispetto al passato. Secondo il rapporto complementare al Rapporto sulla politica di sicurezza 2021, un attacco armato diretto alla Svizzera è considerato improbabile. Nel rapporto si afferma tuttavia anche che un simile sviluppo non deve essere trascurato, viste le sue conseguenze potenzialmente devastanti.

I quattro scenari rilevanti sono descritti a grandi linee qui di seguito.

Ecco come l’esercito valuta i quattro scenari elaborati per lo sviluppo delle forze armate

Gli scenari delineati sopra sono valutati in termini di probabilità di occorrenza e di entità dei danni previsti. Il Consiglio federale utilizza la stessa terminologia usata dal Servizio delle attività informative della Confederazione nei suoi rapporti annuali sulla situazione: nella relativa scala in ordine crescente, le minacce vengono valutate come «piuttosto probabili», «probabili», «molto probabili» o «estremamente probabili» e nella scala in ordine decrescente come «piuttosto improbabili», «improbabili», «molto improbabili» o «estremamente improbabili».

L’esercito ha elaborato le seguenti varianti riguardo al suo orientamento

Per il suo orientamento a lungo termine, l’esercito ha elaborato tre varianti basate in modo più o meno marcato sugli scenari 2, 3 e 4. Ne derivano tre diversi profili delle capacità, che prevedono diversi gradi di sviluppo nei singoli settori di capacità a seconda delle esigenze poste dagli scenari da gestire. Per esempio, un orientamento incentrato sull’eventualità di un attacco distanza (scenario 2) richiede una spiccata capacità di garantire l’efficacia contro obiettivi aerei, per poter essere in grado di combattere missili guidati o da crociera.

Indipendentemente dal loro orientamento, le tre varianti hanno in comune i seguenti elementi:

a) Si basano sull’ipotesi che il budget dell’esercito venga gradualmente aumentato e raggiunga l’1 per cento del prodotto interno lordo (PIL) entro il 2035;

b) Sono concepite per garantire che l’esercito possa continuare a fornire prestazioni di appoggio a favore delle autorità civili nella stessa misura in cui le ha fornite finora;

c)
Prendono in considerazione un aumento, generalmente necessario, delle capacità nei settori «condotta e interconnessione» e «rete informativa integrata e sensori», che sono comunque fondamentali per la capacità d’impiego dell’esercito;

d)
Consentono all’esercito di mantenere almeno al livello attuale le sue prestazioni nell’ambito del promovimento militare della pace;

e)
Prendono in considerazione un’intensificazione della cooperazione internazionale per rafforzare la capacità di difesa dell’esercito.

Quest’ultimo aspetto è indispensabile alla luce delle condizioni tecnologiche, dell’economia degli armamenti e operative. Una più stretta cooperazione internazionale apre ulteriori opportunità all’esercito, in particolare nei settori dell’istruzione e dell’acquisto di armamenti. Nell’ambito di iniziative internazionali, la Svizzera potrebbe per esempio acquistare sistemi principali, o mantenerne il valore, insieme ai propri partner.

Il profilo di capacità necessario per assicurare la capacità di difesa dell’esercito

L’esercito serve a prevenire la guerra e contribuisce a preservare la pace. Deve essere in grado di difendere il Paese e la sua popolazione, proteggere le infrastrutture critiche, salvaguardare la sovranità sullo spazio aereo e appoggiare le autorità civili. Inoltre, fornisce al contempo contributi per il promovimento militare della pace in ambito internazionale. Secondo il progetto della Strategia di politica estera 2024−2027, adottato dal Consiglio federale il 29 settembre 2023, la Svizzera amplierà ulteriormente i propri contributi di alta qualità nel quadro del promovimento militare della pace. Per adempiere tutti questi compiti, è necessario un profilo delle capacità ampio. Quest’ultimo si basa su un quadro di conflitto ibrido, che include anche la difesa da un possibile attacco armato.

Il necessario sviluppo delle capacità dell’esercito

Se si confronta l’odierno profilo delle capacità dell’esercito con il profilo della variante 2, che è quella che il Consiglio federale predilige, si riscontrano attualmente lacune in termini di capacità in diversi settori. Tali lacune riguardano soprattutto la condotta e l’interconnessione, la rete informativa integrata e i sensori come pure le capacità relative all’efficacia al suolo, nello spazio aereo nonché nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico. Per colmare queste lacune sono necessari gli interventi esposti qui di seguito.

A breve termine occorre migliorare la capacità di condotta dell’esercito attuando pienamente i progetti già in corso (Centri di calcolo DDPS, Rete di condotta Svizzera, Telecomunicazioni dell’esercito). Inoltre, è necessario acquistare un nuovo sistema di condotta e d’informazione nonché veicoli di condotta protetti. Due piccole tranche di questi veicoli possono essere richieste entro la fine degli anni 2020, mentre una più grande seguirà in un secondo momento.

Per quanto concerne la rete informativa integrata, occorre rafforzarla ampliando lo spettro dei sensori, il che serve in primo luogo per la sorveglianza dello spazio aereo. Ai fini della protezione dalle minacce provenienti dallo spazio aereo sono inoltre necessari ulteriori mezzi per la difesa terra-aria. Lo sviluppo della capacità di combattere obiettivi a media gittata sarà proposto al Parlamento verso la fine degli anni 2020. Il rinnovamento dei mezzi per la difesa terra-aria a corta gittata è previsto nel corso degli anni 2030.

L’efficacia al suolo dovrà essere rafforzata mediante l’acquisto di un nuovo sistema d’artiglieria su ruote e di un missile terra-terra, mentre per il carro armato da combattimento Leopard, già sottoposto a un programma di mantenimento del valore, dovrà essere previsto un ulteriore programma di questo tipo. Saranno inoltre necessari acquisti integrativi di munizioni per garantire la capacità di resistenza al suolo e nello spazio aereo.

Nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico l’attenzione si concentra sul potenziamento del Comando Ciber e della guerra elettronica. Negli altri settori devono essere preservate le capacità attuali, per esempio mediante il mantenimento del valore dell’elicottero leggero da trasporto e addestramento e la modernizzazione dei posti di soccorso sanitario mobili.

A medio termine, è necessario investire nella logistica e nella mobilità nello spazio aereo. Nel settore della logistica, per esempio, è in programma la sostituzione delle macchine da cantiere e dei sistemi di rifornimento di carburante. La sostituzione di autocarri e rimorchi, anch’essa in programma, sarà invece attuata più tardi del previsto. Per mantenere al livello attuale la mobilità nello spazio aereo, a partire dall’inizio degli anni 2030 anche gli elicotteri da trasporto di peso medio dovranno essere sostituiti.

In tale periodo dovranno inoltre essere effettuati ulteriori investimenti a favore delle truppe di terra. Da un lato, occorre mantenere la capacità relativa all’efficacia diretta, per la quale possono essere impiegati veicoli protetti con ordigni guidati anticarro integrati; dall’altro, è necessario ampliare la capacità relativa all’efficacia indiretta, obiettivo che può essere raggiunto con l’artiglieria missilistica.

A lungo termine è necessario investire nella mobilità non protetta e protetta nonché nella capacità di resistenza. Questi investimenti verranno realizzati, per la maggior parte, solo nella seconda metà degli anni 2030 e influenzeranno quindi il livello di capacità.

Infine, a partire dal 2035, dovranno essere sostituiti numerosi sistemi di terra che sono giunti al termine della loro durata di utilizzazione negli anni 2020 ma la cui messa fuori servizio è stata rinviata.

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