Pubblicato il 26 febbraio 2025
Programma d’armamento 2025
Con il Programma d’armamento 2025 il Consiglio federale chiede crediti d’impegno per un ammontare di 1,512 miliardi di franchi.

I crediti d’impegno richiesti comprendono il rincaro, una percentuale di rischio e l’imposta sul valore aggiunto.
Infrastruttura informatica presso la truppa (prima tranche)
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Affinché le applicazioni e i sistemi critici per gli impieghi possano essere impiegati in modo mobile anche ai livelli tattici inferiori, occorrerà potenziare l’infrastruttura informatiche.
Investimenti 110 milioni di franchi
Le TIC in azione – digitalizzare in modo sicuro, solido e resiliente
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L’esercito deve poter svolgere i suoi compiti contemporaneamente in varie zone d’efficacia (suolo, aria, ciberspazio e spazio elettromagnetico, spazio cosmico, settore delle informazioni). Deve scambiare informazioni in modo rapido e sicuro tra diversi livelli di condotta e diversi sistemi, ma anche con autorità civili. A questo scopo è necessaria una rete integrata digitale fatta di sensori, decisori ed effettori. L’esercito sta gradualmente costruendo una rete integrata di questo genere. Tuttavia il livello tattico (unità/corpi di truppa) in gran parte non ne è ancora interessato. Ciò rende più difficile avere una comprensione comune della situazione e condurre le formazioni.
Per poter colmare questa lacuna di capacità, l’esercito intende estendere i sistemi informatici necessari per l’esercizio mobile e parzialmente mobile presso tutte le formazioni fino al livello tattico. Questo ampliamento consentirà alle truppe di operare in maniera rapida e adeguata in tutte le situazioni e di conseguire un vantaggio conoscitivo rispetto a eventuali avversari. Ciò consentirà loro di ridurre i rischi durante gli impieghi. Inoltre la gamma di sistemi utilizzati dall’esercito verrà semplificata e uniformata, fatto che aumenterà la cibersicurezza.
Il progetto d’armamento «Infrastruttura informatica presso la truppa» consente di ampliare i sistemi informatici esistenti affinché siano a disposizione di tutti i livelli di condotta. È previsto l’acquisto di un’infrastruttura di base decentralizzata che possa essere gestita principalmente dalla truppa, in autonomia, in modo mobile o parzialmente mobile. Vi rientrano ad esempio computer, server, componenti di rete e software.
La struttura quantitativa della prima tranche si basa sul fabbisogno delle formazioni di professionisti e di milizia a livello operativo, dove vengono coordinati gli impieghi e le operazioni, e a livello tattico, dove viene impiegata una rete integrata di mezzi. Altre due tranche per un importo complessivo di circa 370 milioni di franchi verranno chieste al Parlamento presumibilmente tra la fine degli anni 2020 e la metà degli anni 2030. Ciò permetterà all’esercito di acquisire esperienze in modo costante e di tenerne conto nell’ulteriore sviluppo, al pari delle novità tecnologiche.
La prima tranche di soluzioni informatiche verrà valutata gradualmente e in collaborazione diretta con gli utenti. I risultati raccolti nel corso delle prove presso la truppa verranno analizzati costantemente e confluiranno nell’ulteriore sviluppo. Altre truppe nonché altri stati maggiori e impianti potranno essere equipaggiati una volta conclusa la fase di valutazione.
Le soluzioni informatiche della prima tranche verranno sviluppate e introdotte entro la fine del 2027 affinché successivamente possa essere messo in atto l’equipaggiamento in serie.
Per fare in modo che le formazioni d’impiego siano in grado di agire in autonomia nei casi in cui il collegamento con l’organo superiore dovesse interrompersi, occorre disporre di soluzioni informatiche decentralizzate. A questo proposito, nel corso della fase di sviluppo verranno valutate alternative per far sì che l’equipaggiamento, l’esercizio e l’istruzione siano adeguati.
L’acquisto verrà effettuato gradualmente nel corso dell’implementazione. Dato che le soluzioni informatiche sono complesse sotto il profilo tecnologico, la loro disponibilità è limitata e i prezzi sono variabili, viene calcolato un supplemento di rischio di circa il 12 per cento sul volume d’acquisto.
La maggior parte delle commesse viene assegnata a produttori in Svizzera. Tenendo conto delle previsioni del rincaro viene calcolato un rincaro di otto milioni di franchi.
Servizi trasversali all’interno di una rete integrata (prima tranche)
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Sono necessarie diverse soluzioni software per poter scambiare dati in modo rapido, sicuro e standardizzato tra i singoli livelli dei settori specialistici e i livelli di condotta.
Investimenti 72 milioni di franchi
Le TIC in azione – digitalizzare in modo sicuro, solido e resiliente
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Grazie ai centri di calcolo DDPS e all’infrastruttura informatica presso la truppa l’esercito disporrà di una piattaforma TIC standardizzata che dovrà essere completata con i cosiddetti «servizi trasversali». Si tratta di applicazioni che tutte le formazioni e tutti gli stati maggiori possono utilizzare sui propri dispositivi. I servizi consentono di scambiare dati e informazioni in modo rapido, sicuro e standardizzato tra diversi livelli di condotta e diverse zone d’efficacia. Consentono a tutte le parti coinvolte di scambiarsi dati poco strutturati e di comunicare tramite messaggi di testo, vocali e immagini.
Il progetto comprende lo sviluppo, l’acquisto e l’introduzione di servizi trasversali tra settori specialistici e livelli di condotta nonché l’acquisto di licenze. I servizi coprono una vasta gamma di applicazioni: servono ad esempio per la comunicazione audio, video e testuale e aiutano a cercare, analizzare, preparare e archiviare dati. A differenza di servizi civili paragonabili devono soddisfare maggiori requisiti per quanto riguarda la loro sicurezza, robustezza, capacità di degradare i sistemi e interoperabilità.
Ad oggi questi servizi mancano ancora del tutto per l’impiego a livello tattico. Di conseguenza, in una prima fase si intende mettere a disposizione servizi idonei destinati alle formazioni in prontezza elevata. Alla fine degli anni 2020 poi verrà richiesto un ulteriore credito d’impegno pari a circa 35 milioni di franchi per equipaggiare anche le altre formazioni.
La valutazione dei servizi trasversali e l’integrazione nella piattaforma di digitalizzazione avverranno gradualmente e in collaborazione diretta con gli utenti. Saranno oggetto di valutazione i prodotti standard che si sono rivelati validi già in altri eserciti, sono interoperabili e dispongono di un’architettura aperta.
I servizi della prima tranche verranno sviluppati e testati entro la fine del 2027. Successivamente dovranno essere applicati all’intera infrastruttura TIC ed essere sviluppati ulteriormente.
Con l’aiuto di servizi trasversali la truppa dispone di applicazioni che le consentono di comunicare e di scambiarsi dati. Tali servizi sono fondamentali per l’utilizzazione di applicazioni e sistemi critici per gli impieghi, ragione per cui non vengono prese in considerazione altre alternative.
L’acquisto verrà effettuato gradualmente nel corso dell’implementazione. Dato che le soluzioni informatiche sono complesse sotto il profilo tecnologico, la loro disponibilità è limitata e i prezzi sono variabili, viene calcolato un supplemento di rischio di circa l’11 per cento sul volume d’acquisto.
La maggior parte delle commesse viene assegnata a produttori in Svizzera. Tenendo conto delle previsioni del rincaro viene calcolato un rincaro di tre milioni di franchi.
Ambiente di test e d’integrazione per TIC critiche per gli impieghi
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Per poter verificare l’interazione delle applicazioni e dei sistemi critici per gli impieghi prima che vengano messi in funzione, presso la piazza d’armi di Dübendorf l’esercito dispone di un ambiente di test e d’integrazione che dovrà cessare la sua attività ed essere realizzato ex novo sulla piazza d’armi di Frauenfeld.
Investimenti 30 milioni di franchi
Le TIC in azione – digitalizzare in modo sicuro, solido e resiliente
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La piazza d’armi di Dübendorf ospita un ambiente di test e d’integrazione per la Rete di condotta Svizzera; è l’infrastruttura fondamentale per la comunicazione dell’esercito e della Rete integrata Svizzera per la sicurezza. Si tratta di una riproduzione ridotta agli elementi essenziali dell’infrastruttura effettiva e serve, tra l’altro, a testare il funzionamento dell’interazione tra applicazioni e sistemi critici per gli impieghi e altri sistemi e applicazioni. Inoltre si occupa di verificare costantemente gli aggiornamenti e di prepararli in vista dell’installazione sui sistemi reali. Le formazioni di milizia utilizzano l’ambiente per attività di formazione e perfezionamento.
Nell’ambito dell’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) è stato deciso di concentrare gran parte dell’aiuto alla condotta e dei relativi sistemi sulla piazza d’armi di Frauenfeld. Di conseguenza l’ambiente di test e d’integrazione a Dübendorf cesserà la sua attività e verrà realizzato ex novo sulla piazza d’armi di Frauenfeld. L’ambiente esistente finora verrà ampliato per poter comprendere tutte le prestazioni TIC critiche per gli impieghi e i relativi processi parziali in una rete integrata dei sistemi.
È prevista la realizzazione di un’infrastruttura TIC modulare in grado di rispondere alle diverse esigenze in termini di test e d’integrazione e che tenga conto dei diversi livelli di classificazione. Affinché i test possano essere svolti senza interruzioni durante la fase di realizzazione, temporaneamente è necessario un funzionamento in parallelo.
Con l’ampliamento della piazza d’armi di Frauenfeld attualmente in corso vengono realizzate le infrastrutture di base del nuovo ambiente di test e d’integrazione. Il Parlamento ha approvato questo passo con il Programma degli immobili del DDPS 2020. Pertanto il credito d’impegno richiesto comprende l’acquisto di componenti TIC supplementari.
Dato che l’ambiente di test e d’integrazione è una riproduzione dell’infrastruttura d’impiego standardizzata, non è necessario sottoporre hardware e software a una nuova valutazione.
La realizzazione dell’ambiente di test e d’integrazione può avere inizio immediatamente dopo l’approvazione da parte del Parlamento. L’ambiente potrà essere utilizzato in modo completo presumibilmente a partire dal 2029.
È stata valutata un’attività di test e d’integrazione con infrastrutture TIC eterogenee dislocate in diverse ubicazioni. Questa variante è stata scartata in quanto comporterebbe costi d’esercizio annuali più elevati e l’eliminazione di guasti sarebbe nettamente più dispendiosa.
È stata valutata e scartata anche l’opzione di affidare l’esercizio e la manutenzione dell’infrastruttura TIC a partner esterni. Questa soluzione sarebbe contraria alle norme militari di sicurezza vigenti e comporterebbe costi d’esercizio supplementari a causa della maggiore necessità di coordinamento.
L’acquisto verrà effettuato gradualmente nel corso dell’implementazione. Dato che le soluzioni informatiche sono complesse sotto il profilo tecnologico, la loro disponibilità è limitata e i prezzi sono variabili, viene calcolato un supplemento di rischio di circa il 12 per cento sul volume d’acquisto.
La maggior parte delle commesse viene assegnata a produttori in Svizzera. Tenendo conto delle previsioni del rincaro viene calcolato un rincaro di un milione di franchi.
Soluzioni di crittografia
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Al fine di garantire la sicurezza della rete digitale integrata i dati devono essere trasmessi in modo crittato. Ad oggi l’esercito utilizza molteplici soluzioni di crittografia che dovranno essere sostituite da un numero ridotto di procedure di cifratura.
Investimenti 50 milioni di franchi
Le TIC in azione – digitalizzare in modo sicuro, solido e resiliente
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Crittare dati e informazioni è fondamentale per garantire la sicurezza delle informazioni. Ad oggi diversi settori dell’esercito utilizzano numerose procedure di cifratura diverse. Questa eterogeneità pregiudica la sicurezza delle informazioni. Inoltre singole procedure di cifratura non soddisfano più i requisiti odierni o non vengono più prodotti apparecchi sostitutivi.
L’esercito intende armonizzare la cifratura di dati e informazioni e intende acquistare un numero limitato di soluzioni standardizzate di crittografia per tutti i settori dell’esercito che ne hanno bisogno.
Con il credito d’impegno richiesto l’esercito intende acquistare soluzioni di crittografia di ultima generazione che dovranno poter essere utilizzate in modo stazionario e anche in modo mobile. Al fine di aumentare la sicurezza delle informazioni occorrerà ridurre il numero delle soluzioni di crittografia attualmente in uso e disciplinare le modalità di gestione delle chiavi. Il progetto comprende l’acquisto dell’hardware e dei software necessari, la messa in funzione dei nuovi apparecchi di cifratura nonché la messa fuori servizio graduale degli apparecchi divenuti obsoleti.
Per l’inizio e la metà degli anni 2030 sono previsti due ulteriori crediti di 30 milioni di franchi ciascuno per la gestione del ciclo di vita e l’ulteriore sviluppo delle soluzioni di crittografia.
L’esercito ha valutato le nuove soluzioni di crittografia in collaborazione con i partner dell’industria svizzera.
I prodotti verranno acquistati a partire dal 2026 su un periodo di sei anni.
È stata valutata la possibilità di continuare a utilizzare le soluzioni di crittografia esistenti, però in alcuni casi il produttore non assicura più la manutenzione e la fornitura di apparecchi sostitutivi. Inoltre le spese d’esercizio per i diversi apparecchi sono sproporzionate.
L’acquisto verrà effettuato gradualmente nel corso dell’implementazione. Dato che le soluzioni informatiche sono complesse sotto il profilo tecnologico, la loro disponibilità è limitata e i prezzi sono variabili, viene calcolato un supplemento di rischio di circa il 26 per cento sul volume d’acquisto.
La maggior parte delle commesse viene assegnata a produttori in Svizzera. Tenendo conto delle previsioni del rincaro viene calcolato un rincaro di due milioni di franchi.
Radar passivi per la sorveglianza dello spazio aereo
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Per completare il quadro della situazione aerea occorrerà acquistare due radar passivi supplementari che sono più difficili da localizzare rispetto ai radar attivi.
Investimenti 80 milioni di franchi
Utilizzabile in modo rapido, senza essere visti e per creare sforzi principali
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I radar passivi si prestano particolarmente bene per localizzare aeromobili che emettono poca o nessuna radiazione elettromagnetica o aeromobili stealth. Dato che i radar passivi non emettono segnali, sono più difficili da individuare rispetto ai radar attivi. Ciò è un vantaggio soprattutto nei conflitti armati poiché durante la prima fase di un attacco i sistemi radar individuabili di norma sono tra i primi obiettivi a essere attaccati.
Con un credito d’impegno per «Equipaggiamento e fabbisogno di rinnovamento» (E&FR), nel 2021 l’esercito ha acquistato un numero esiguo di sistemi radar passivi mobili per lo sviluppo di capacità. Con il credito d’armamento richiesto ora dovranno essere acquistati sistemi supplementari per completare il quadro della situazione aerea.
Mentre i radar attivi emettono onde elettromagnetiche e analizzano l’eco restituita, i radar passivi utilizzano in primo luogo i segnali di altri trasmettitori senza emettere onde elettromagnetiche proprie. Se un aeromobile si muove all’interno del campo di radiazione di un trasmettitore, ciò produce una riflessione elettromagnetica. Grazie a questa riflessione il radar passivo è in grado di rilevare l’aeromobile e di calcolare la traiettoria di volo anche se l’oggetto emette poca o nessuna radiazione elettromagnetica.
I radar passivi che occorre acquistare possono essere installati in breve tempo ed essere spostati in base alle necessità. Possono essere spostati con mezzi di trasporto leggeri che sono già stati introdotti nell’Esercito svizzero. Grazie alla flessibilità dei luoghi d’impiego i radar sono meno esposti rispetto a installazioni fisse e possono essere gestiti da formazioni di milizia. L’acquisto complementare di radar passivi e di mezzi di trasporto leggeri consente all’esercito di rilevare una parte più vasta dello spazio aereo. Allo stesso tempo permette di ridurre la vulnerabilità dei propri mezzi.
I radar passivi mobili aggiuntivi e i mezzi di trasporto sono identici a quelli già acquistati. Le esperienze maturate nel corso della prima fase di acquisto saranno utili nella fase di attuazione. Il mandato d’acquisto potrà pertanto essere assegnato a breve e senza dover pubblicare un bando di concorso.
È stata esaminata l’utilizzazione esclusiva di radar attivi. Tuttavia, ciò lascerebbe l’intero sistema di sensori dell’esercito fortemente esposto, il quale potrebbe essere facilmente disturbato o distrutto dall’avversario. Pertanto è ideale una combinazione tra sensori attivi e passivi per consentire di consolidare il quadro della situazione in caso di tensioni o di conflitti.
Dato che si tratta di un acquisto complementare di un sistema esistente i rischi tecnici vengono valutati come bassi. Le difficoltà nelle catene di fornitura e la forte domanda sui mercati internazionali di componenti critiche potranno tuttavia comportare prezzi più elevati e ritardi nelle forniture. Complessivamente si calcola un supplemento di rischio di circa il cinque per cento sul volume d’acquisto e sulla logistica.
Mini droni (acquisto complementare)

Alcune formazioni dispongono di mini droni per l’esplorazione tattica nell’area vicina al suolo. Finora l’esercito ne ha acquistato solo un numero ridotto e ora intende dotare altre formazioni di questi droni.
Investimenti 30 milioni di franchi
Esplorazione efficace e in tempo reale fino al livello di truppa
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Le formazioni di combattimento, d’esplorazione e di supporto dell’esercito utilizzano i mini droni per sorvegliare spazi, esplorare complessi di edifici, acquisire informazioni o fare ricognizione su piazze sinistrate. I primi mini droni sono stati acquistati nel 2019 con un credito d’impegno per l’equipaggiamento e il fabbisogno di rinnovamento (E&FR), tuttavia solo in quantità esigue e a scopo sperimentale. Con un acquisto supplementare di tipi di droni già introdotti l’esercito intende ora equipaggiare ulteriori formazioni. Ciò consente di colmare una lacuna di capacità nell’acquisizione tattica di informazioni nell’area vicina al suolo.
L’acquisto di una prima piccola flotta di mini droni ha consentito all’esercito di sviluppare capacità per quanto riguarda l’acquisizione tattica di informazioni nel settore della ricognizione aerea. Ora è previsto l’acquisto di prodotti che fanno parte della famiglia di sistemi già introdotta nell’uso. In questo modo l’esercito potrà equipaggiare ulteriori formazioni delle truppe di terra e migliorare i suoi sistemi sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo. Infine lo sviluppo di capacità persegue l’obiettivo di integrare i mini droni nella rete integrata di sensori, informazioni, condotta ed efficacia.
Trattandosi di un acquisto complementare di prodotti già acquistati dello stesso produttore non è necessario effettuare una nuova valutazione. In sede di acquisto verrà assicurato che le funzioni dei prodotti continueranno a essere in linea con gli attuali requisiti tecnici dell’esercito.
I contratti in essere con il produttore consentono di procedere immediatamente all’ordine non appena il credito d’impegno sarà stato approvato. Presumibilmente i nuovi droni poi verranno consegnati entro due anni.
È stata valutata e scartata la possibilità di portare avanti lo sviluppo di capacità con gli apparecchi di volo esistenti. Tuttavia i droni hanno una durata di utilizzo relativamente breve e negli scorsi anni si sono già verificate perdite e guasti. Per equipaggiare completamente le truppe di terra con mini droni la flotta deve essere ampliata e rinnovata regolarmente.
La tecnologia legata ai droni si evolve molto velocemente. Vi è un rischio elevato che il produttore di un modello si ritiri dal mercato e il suo prodotto non sia più disponibile. Pertanto si calcola un supplemento di rischio di circa il quattro per cento sul volume d’acquisto e sulla logistica.
Gran parte dei componenti viene prodotta all’estero. Tenendo conto delle previsioni del rincaro viene calcolato un rincaro di 0,7 milioni di franchi.
Appoggio di fuoco indiretto a media distanza
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Per migliorare l’efficacia contro obiettivi al suolo l’esercito intende acquistare un nuovo sistema d’artiglieria su ruote che dovrà sostituire l’obice blindato M-109 acquistato oltre 50 anni fa e raggiungere una distanza d’efficacia di 50 chilometri.
Investimenti 850 milioni di franchi
Più mobile e performante nell’impiego, più efficace e preciso contro gli obiettivi
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Per dare appoggio a formazioni di combattimento con fuoco indiretto a media distanza, da oltre 50 anni l’artiglieria impiega obici blindati M-109 da 15,5 cm come sistema principale. Questi hanno solo un’efficacia limitata su una distanza di circa 20 chilometri. Il materiale è usurato e la tecnologia è obsoleta. Dato che ciò comporta un aumento dei rischi per la sicurezza e dei costi d’esercizio in egual misura, l’obice blindato deve essere messo fuori servizio.
L’esercito intende conservare la sua capacità d’appoggio di fuoco indiretto a media distanza utilizzando un nuovo sistema su ruote. Il Consiglio federale ha motivato questa esigenza nel messaggio sull’esercito 2024. Il rinnovo dell’artiglieria migliora l’efficacia contro gli obiettivi al suolo e quindi rafforza la capacità di difesa.
Per il mantenimento delle capacità l’esercito necessita di un sistema di artiglieria a canna su ruote che sia compatibile con il futuro sistema d’informazione integrato di pianificazione e di monitoraggio della situazione. Il sistema d’artiglieria dovrà avere una distanza d’efficacia di 50 chilometri e presentare un elevato grado di mobilità e di protezione. Si tratta del sistema AGM Artillery Gun Module della ditta KNDS Deutschland con il Piranha IV come piattaforma portante. La soluzione proposta soddisfa i requisiti richiesti.
Il volume d’acquisto si basa sul fabbisogno di due gruppi d’artiglieria. Da una prospettiva odierna ciò consente di coprire il fabbisogno futuro dell’esercito. Oltre al pezzo da 155 mm e al veicolo vettore, il volume d’acquisto comprende anche mezzi d’istruzione e logistici idonei tra l’altro per il trasporto di munizioni. Inoltre vengono acquistati diversi tipi di munizioni per l’istruzione e l’impiego.
L’esercito deve essere in grado di combattere in modo preciso obiettivi con il fuoco indiretto a diverse distanze. Ciò può essere assicurato non solo con il sistema di artiglieria richiesto, ma anche con altri mezzi. Attualmente l’esercito sta valutando l’impiego di questi ultimi, che comprendono tra l’altro droni armati, missili terra-aria o munizioni di precisione telecomandate. Queste ultime sono missili guidati che possono cercare obiettivi al suolo in un settore d’impiego, sono in grado di rimanervi e dopo aver ricevuto il via libera da chi li utilizza combattono un obiettivo con elevata precisione (inglese: Loitering Munition). Inoltre, la distanza d’impiego e la cadenza di tiro del nuovo sistema di artiglieria sono più elevate rispetto a quelle dell’obice blindato M-109. Pertanto la flotta odierna degli M-109 non deve essere sostituita integralmente.
Nell’agosto 2022 l’Ufficio federale dell’armamento armasuisse ha valutato le proposte pervenute e ha scelto due candidati sottoponendo i loro sistemi ad accertamenti e a test approfonditi che hanno contemplato, tra l’altro, il collaudo con munizioni da combattimento da parte di truppe di milizia svizzere nonché la valutazione della mobilità su strada, fuoristrada e sulle piazze d’armi e di tiro attualmente operative. Sulla base dei risultati e delle nozioni apprese, nel novembre 2024 armasuisse ha effettuato la scelta del modello e ha avviato le trattative con il produttore. I primi sistemi verranno consegnati presumibilmente nel 2030.
Le alternative all’acquisto di un nuovo sistema di artiglieria sono state illustrate nel già citato rapporto sul futuro dell’artiglieria. Tra l’altro è stato esaminato se la durata di utilizzazione dell’obice blindato obsoleto debba essere prolungata e l’esercito possa rinunciare alla capacità d’appoggio di fuoco indiretto a media distanza in un’ottica di lungo termine.
Già nel 2020 la durata di utilizzazione dell’obice blindato è stata prolungata di cinque anni grazie all’acquisto di munizioni supplementari, alla creazione di scorte di pezzi di ricambio e a investimenti negli impianti d’istruzione. Continuare a gestire i sistemi anche dopo il 2030 non sarebbe più sensato nemmeno a fronte di un notevole dispendio economico e non consentirebbe di aumentare né la gittata né la precisione. In considerazione dell’odierna situazione in materia di politica di sicurezza non sarebbe accettabile procedere a una messa fuori servizio senza procedere a una sostituzione. Ci vorrebbero anni o decenni per ripristinare questa capacità. In questa fase la capacità di difesa dell’esercito sarebbe sensibilmente indebolita.
Il nuovo sistema d’artiglieria è stato valutato per quanto riguarda i requisiti tattici, logistici e tecnici ed è stata confermata l’idoneità per la truppa. Pertanto i rischi associati vanno classificati come bassi. Difficoltà nelle catene di fornitura e la forte domanda sui mercati di componenti critiche tuttavia potranno comportare prezzi più elevati e ritardi nelle forniture. Non è ancora disponibile un’offerta definitiva, ragione per cui il rischio commerciale deve essere classificato come medio. In base allo stato attuale delle conoscenze, si calcola complessivamente un supplemento di rischio pari a circa il tre per cento sul volume d’acquisto.
Rimessa in efficienza del carro armato 87 Leopard WE
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Occorre effettuare lavori di manutenzione sui carri armati impiegati nella flotta di Leopard-2.
Investimenti 255 milioni di franchi
Assicurare la mobilità e aumentare l’efficacia durante gli impieghi
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Il carro armato 87 Leopard è stato introdotto nel 1987 nelle formazioni meccanizzate dell’Esercito svizzero. Con il credito d’impegno richiesto l’esercito intende svolgere lavori di rimessa in efficienza necessari su parti della flotta di carri armati da combattimento nonché su altri carri armati della stessa famiglia di sistemi. Per una parte della flotta verranno effettuate la revisione del cambio e apportate modifiche tecniche. Ciò consente di aumentare la disponibilità della flotta. Per garantire che tutta la flotta possa continuare a essere utilizzata fino alla fine della durata di utilizzo prevista a metà degli anni 2030, in futuro sarà necessario effettuare ulteriori investimenti.
Nell’ambito della prevista rimessa in efficienza, parti dell’odierna flotta di Leopard, in particolare i carri armati 87 Leopard WE, i carri armati del genio e di sminamento nonché i carri armati di recupero 01, verranno sottoposte a una revisione del cambio. Complessivamente verranno sottoposti a revisione 80 cambi e diversi componenti usurati verranno sostituiti. I carri armati da combattimento 87 Leopard A4 in disuso che non sono stati sottoposti a un programma di mantenimento del valore invece non sono interessati da queste misure.
Nei carri armati da combattimento inoltre dovranno essere trasformati gli apparecchi di calcolo della direzione del fuoco ed essere effettuate modifiche tecniche sull’impianto d’arma per consentire l’uso di nuove munizioni multiuso. Verranno considerate componenti e soluzioni impiegate dal gruppo internazionale di gestori di carri armati Leopard. Nell’ambito di questo gruppo la Svizzera dialoga regolarmente con gli altri utenti e l’industria per avviare insieme miglioramenti e ulteriori sviluppi.
Dopo che il Parlamento aveva approvato un credito d’impegno per la progettazione, il collaudo e la preparazione all’acquisto nel 2021, la RUAG SA è stata incaricata di provvedere alla rimessa in efficienza di tre cambi. Ciò ha consentito di raccogliere conoscenze in merito allo stato dei cambi e alle misure necessarie. Attualmente la stessa azienda sta sviluppando un prototipo per le componenti tecniche di tiro affinché nel 2025 possano essere svolte prove presso la truppa.
Le modifiche tecniche sull’impianto d’arma dovrebbero essere concluse entro il 2030. La revisione dei cambi durerà presumibilmente fino al 2031.
Non sono state valutate alternative alla procedura scelta, dato che una rinuncia alla rimessa in efficienza comporterebbe guasti al sistema più frequenti e metterebbe a rischio la sicurezza d’esercizio.
Dato che vengono utilizzate componenti e soluzioni collaudate a livello internazionale, i rischi tecnici vengono valutati come bassi. Le difficoltà nelle catene di fornitura e la forte domanda sui mercati internazionali di beni d’armamento potranno tuttavia comportare prezzi più elevati e ritardi nelle forniture. Complessivamente si calcola un supplemento di rischio di circa il tre per cento sul volume d’acquisto e sulla logistica.
Mantenimento del valore del carro armato di recupero 01
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Il carro armato di recupero 01 dovrà essere sottoposto a un intervento per il mantenimento del valore.
Investimenti 35 milioni di franchi
Migliore protezione durante gli impieghi
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I carri armati di recupero vengono impiegati per recuperare in modo protetto carri armati da combattimento e veicoli di appoggio guasti. Sono fondamentali per la mobilità delle formazioni meccanizzate. I carri armati di recupero dell’Esercito svizzero sono stati approvati con il Programma d’armamento 2001 e vengono impiegati dal 2006. Sono necessari adeguamenti tecnici affinché l’esercito possa conservare le sue capacità di recupero in modo protetto.
La capacità di recuperare veicoli in modo protetto è determinante per la mobilità e l’impiego delle formazioni meccanizzate. Il carro armato di recupero 01 consente alle squadre di recupero di rimorchiare veicoli senza esporsi inutilmente a pericoli. A tale proposito viene utilizzato, tra l’altro, un dispositivo di osservazione del conducente. Dato che i sistemi esistenti spesso sono guasti e non sono più disponibili pezzi di ricambio, occorre procedere alla loro sostituzione.
Nel contesto del previsto programma di mantenimento del valore dovrà essere installato un ausilio per la retromarcia per il recupero in modo protetto. Grazie a quest’ultimo l’equipaggio avrà una visuale completa anche in condizioni di combattimento. Inoltre occorre sostituire diverse componenti del veicolo e sottoporre a revisione i cambi.
Nel 2020 il Parlamento ha approvato un credito d’impegno per la progettazione, il collaudo e la preparazione all’acquisto. In seguito la RUAG SA è stata incaricata di costruire un prototipo con nuovo equipaggiamento che nel frattempo è stato dichiarato idoneo per la truppa.
I sistemi modificati dovranno essere consegnati tra il 2027 e il 2029.
Il nuovo ausilio per la retromarcia per il recupero in modo protetto è un prodotto sviluppato dal produttore del veicolo, ragione per cui non è stata esaminata nessuna alternativa.
Dato che vengono utilizzate componenti e soluzioni collaudate a livello internazionale, i rischi tecnici vengono valutati come bassi. Le difficoltà nelle catene di fornitura e la forte domanda sui mercati di componenti critiche per gli impieghi tuttavia potranno comportare prezzi più elevati e ritardi nelle forniture. Complessivamente si calcola un supplemento di rischio di circa il tre per cento sul volume d’acquisto e sulla logistica.
Capitoli del messaggio sull’esercito 2025
Capitoli del messaggio sull’esercito 2024
- Acquisto di materiale dell’esercito 2024–2027
- Limite di spesa dell’esercito 2025–2028
- Parametri fondamentali per l’orientamento a lungo termine dell’esercito fino al 2035
Ulteriori informazioni
- Opuscolo relativo al messaggio sull’esercito 2025
- Messaggio sull’esercito 2025
- Messaggi sull’esercito dal 2021
- Procedura d’armamento (Ufficio federale dell’armamento «armasuisse»)
- La CPS-N chiede che sia garantita rapidamente un’efficace difesa aerea e anti-drone
- CPS-S raccomanda di approvare il messaggio sull’esercito 2025 con un ulteriore credito d’impegno per le munizioni
- La Commissione delle finanze sostiene all’unanimità il messaggio sull’esercito 2025
- La CPS-N raccomanda di approvare il messaggio sull’esercito 2025 con un credito d’impegno supplementare per le munizioni
- Domanda 25.7078 «Futuro dell'artigleria» del 05.03.2025: CN Michael Götte (UDC), in tedesco
Indice
- Infrastruttura informatica presso la truppa (prima tranche)
- Servizi trasversali all’interno di una rete integrata (prima tranche)
- Ambiente di test e d’integrazione per TIC critiche per gli impieghi
- Soluzioni di crittografia
- Radar passivi per la sorveglianza dello spazio aereo
- Mini droni (acquisto complementare)
- Appoggio di fuoco indiretto a media distanza
- Rimessa in efficienza del carro armato 87 Leopard WE
- Mantenimento del valore del carro armato di recupero 01
- Capitoli del messaggio sull’esercito 2025
- Ulteriori informazioni