Il TCS dell'esercito
I soldati di manutenzione riparano i veicoli del battaglione fanteria di montagna 85 (bat fant mont 85) affinché possano tornare in circolazione. Il freddo non fa mancar loro il lavoro.
28.01.2019 | CUMINAIVEL | sf/gr

Le etichette di riparazione sono perfettamente allineate. «Difetto alla cinghia di trasmissione», «Riscaldamento fuori uso», «Spia arancione e punto esclamativo accesi.» O semplicemente: «Bruciato».
I danni ai veicoli riparati nell’officina del battaglione sono variegati quanto le specializzazioni dei soldati che vi lavorano. «Impieghiamo meccanici, elettrauto, meccanici di macchine agricole e camion», dice il sergente Fabio Derungs, che a sua volta è un meccatronico. Gli autisti hanno a disposizione un intero gruppo di specialisti per mantenere funzionanti i loro veicoli.
Oltre ad occuparsi dell'intero bat fant mont 85, dalla loro opera dipende anche la polizia cantonale dei Grigioni. «Finora tutti sono stati soddisfatti del nostro lavoro», afferma fiero il capo distaccamento, il tenente Dominik Villiger.
Freddo infido
Poiché i meccanici eseguono molte riparazioni presso la truppa, sono costantemente in movimento. Con il loro veicolo diagnostico, una sorta di officina mobile, escono a gruppi di due per rendere nuovamente utilizzabili Duro, Sprinter, rimorchi e automobili difettose. 24 ore su 24.
Anche durante il giorno i soldati di manutenzione non stanno con le mani in mano. «Ieri abbiamo riparato non meno di sei macchine», riferisce il sergente Derungs. Dalle spazzole dei tergicristalli danneggiati, ai motori difettosi degli stessi e alle pompe idrauliche rotte. Tutto passa sotto i loro attrezzi. Le temperature artiche rappresentano un problema particolare per i veicoli. «Il freddo fa sì che le cinghie trapezoidali, ad esempio, diventino fragili e possano strapparsi», dice Derungs.
Consigli da un professionista
I danni causati dalle basse temperatura possono essere prevenuti. Si consiglia di lasciare girare il motore per un po' di tempo prima di mettere in movimento il veicolo, così da riscaldare i componenti vulnerabili. Il preriscaldamento è particolarmente importante per i veicoli diesel. Di regola sul cruscotto una spia indica il tempo richiesto al motore per arrivare a temperatura.
Non esistono miracoli per evitare che durante la notte i vetri si ghiaccino, neanche spruzzare acqua con antigelo la sera precedente serve. «Al mattino non resta che grattare», dice Derungs. «Ma se il vetro si congela all'interno, lasciare il finestrino leggermente aperto assicura la circolazione dell'aria e previene la formazione del ghiaccio». Alla sera è opportuno alzare i tergicristalli in modo che non si congelino attaccandosi al parabrezza.
Se tutti questi suggerimenti vengono seguiti, anche le etichette di riparazione potrebbero diminuire.