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«Mi auguro che tutti gli ospiti lascino la SWISS HOUSE felici e contenti»

La SWISS HOUSE presso il Camp Film City in Kosovo rappresenta un piccolo pezzo di patria per i militari del contingente SWISSCOY 46. Chi vi entra, può gioire del feeling che si prova in un accogliente chalet svizzero. E naturalmente rallegrarsi di gustare una classica fondue, una raclette o una carne cotta sulla pietra lavica. Ma la decorazione e la carta del menu non sono i soli fattori decisivi per il successo di questa struttura d’accoglienza. Non bisogna dimenticare l’intera squadra che collabora con il capo SWISS HOUSE, sergente capo Michael Affolter.

26.07.2022 | Sgt Alexandra Andrist, sostituto ufficiale stampa e informazione del 46° contingente SWISSCOY

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Il capo SWISS HOUSE mentre fa la spesa

Il sergente capo Michael Affolter ha prestato il suo primo impiego in Kosovo in seno al contingente SWISSCOY 27. «Dopo essere stato attivo in tale contingente, ho prolungato ancora di sei mesi il mio impiego, poiché l’intero team di cucina lo aveva fatto. Eravamo un bel gruppo e volevamo portare avanti quanto avevamo iniziato insieme», afferma Michael Affolter.

Dieci anni dopo si è candidato nuovamente per la SWISSCOY nel contingente 46. «Avevo la sensazione che fosse giunto per me il momento di ritornare. Il Kosovo è cambiato molto negli ultimi dieci anni. Ciò che mi è particolarmente saltato all’occhio in questa occasione sono le autostrade. Quando prestavo servizio nel contingente 27 c’era solo un’autostrada che portava a Pristina. Oggi le strade sono in condizioni abbastanza buone e si possono raggiungere quasi tutte le regioni del Paese grazie alla rete autostradale ben sviluppata», spiega il sgt capo Michael Affolter. Tuttavia, nella SWISS HOUSE molti aspetti sono rimasti invariati: «Il menu è sempre lo stesso e la carne cotta sulla pietra lavica continua ad essere un piatto clou». E, dal suo ultimo impiego, anche gli impiegati locali sono rimasti fedeli alla SWISS HOUSE.

Grazie ai molti anni trascorsi nella gastronomia in diversi ristoranti e hotel, Michael Affolter ha maturato grande esperienza nel contatto con diversi clienti e ospiti esigenti. «Abbiamo molti ospiti internazionali e particolari. Ma per me è importante trattare tutti nello stesso modo e offrire a tutti la stessa esperienza culinaria», puntualizza il sgt capo Affolter e aggiunge: «Mi auguro che ogni ospite lasci la SWISS HOUSE felice e contento dopo una bella cena e una serata trascorsa in compagnia».

Il sgt capo Affolter trova importante che gli ingredienti utilizzati nella SWISS HOUSE siano della migliore qualità possibile. «La sfida maggiore in Kosovo consiste nel trovare determinati prodotti, a cui siamo abituati in Svizzera. Alcuni di essi non sono disponibili o lo sono solo per un periodo limitato», sostiene Michael Affolter.

Il sgt capo Michael Affolter vanta anche altre conoscenze civili che si sono rivelate utili nella zona d’impiego: è infatti stato per 14 anni nei pompieri, due dei quali come sottufficiale. «Quando un ospite prenota in anticipo una raclette, avverto sempre in tempo utile i pompieri del camp. Con la raclette a volte può succedere che il vapore faccia scattare l’allarme antincendio», spiega Michael Affolter. Sono questi i piccoli trucchetti che lo rendono un ospite eccellente e un capo della SWISS HOUSE apprezzato da tutti. Michael Affolter ama quello che fa – lo si recepisce. Quello che apprezza in particolare dell’impiego sono i molti contatti che si stringono: «I contatti a livello nazionale e internazionale, i colloqui interessanti e le serate conviviali, che possiamo vivere nella SWISS HOUSE, hanno fatto nascere delle belle amicizie. È uno dei tanti motivi perché vorrei prolungare volentieri il mio impiego e mi sono candidato per il 47° contingente», afferma il sgt capo Michael Affolter.

A quale aspetto attribuisce particolare importanza nella sua funzione di capo SWISS HOUSE? «La nostra porta è sempre aperta. Sono tutti benvenuti e siamo lieti di vedere e accogliere tutti nella SWISS HOUSE», conclude Affolter.

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