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ComunicazioniPubblicato il 1 ottobre 2024

25º anniversario della SWISSCOY

L’impiego del primo contingente SWISSCOY, dotato di 160 militari, risale all’inizio del mese di ottobre 1999. Da allora sono stati impiegati in Kosovo, nel quadro della KFOR, circa 10'100 militari, tra cui 869 donne. I compiti sono stati continuamente adattati alle esigenze della missione: la lunga presenza nell’area è caratterizzata soprattutto da un costante cambiamento.

Nachdem das Schweizer Stimmvolk der Bewaffnung von Soldaten zum Selbstschutz in friedensfördernden Operationen zugestimmt hatte, wurde die SWISSCOY per Oktober 2002 um einen Infanteriezug aufgestockt.

Testo: Sandra Stewart, Comunicazione SWISSINT

La partecipazione della Confederazione con elementi militari alla missione KFOR (Kosovo Force) è stata decisa dal Consiglio federale il 23 giugno 1999 sulla base della risoluzione ONU 1244. Dando seguito alla decisione del Governo federale, l’Esercito svizzero ha reclutato 160 militari provenienti dalle più svariate professioni. L’istruzione specifica all’impiego è stata impartita ai volontari sulla piazza d’armi di Bière a partire dal mese di luglio. Il contingente SWISSCOY è stato inviato in Kosovo nel mese di ottobre, presso il Camp Casablanca vicino a Suva Reka, dove erano di stanza anche militari tedeschi e austriaci. La trasformazione di container in alloggi e uffici per i membri della SWISSCOY è stata realizzata dagli specialisti del Corpo delle guardie delle fortificazioni. L’impiego si è svolto senza dotazione di armi in virtù della legge militare allora in vigore. Per la protezione di reparto a favore dei militari svizzeri era competente l’esercito austriaco, che provvedeva anche alla sorveglianza del campo, assieme ai militari tedeschi.

All’inizio della sua attività la SWISSCOY era una semplice unità di supporto logistico a sostegno del battaglione KFOR austriaco, con il compito di fornire prestazioni di trasporto, approvvigionamento di carburanti, preparazione di acqua potabile e manutenzione del campo. La gamma di compiti della SWISSCOY comprendeva inoltre la costruzione di ponti determinanti per il traffico e il risanamento di strade, al fine di garantire la libertà di movimento delle truppe KFOR.

Armamento per l’autoprotezione dal 2002

Nel giugno 2001 la popolazione svizzera ha votato a favore dell’armamento a scopi di autoprotezione dei militari impiegati in operazioni di promovimento della pace; nell’ottobre 2002 è stato pertanto dispiegato in Kosovo il primo contingente armato della SWISSCOY. Il contingente, composto da 220 militari, era stato potenziato con una compagnia di fanteria affinché potesse contribuire ai pattugliamenti, alla sorveglianza di convogli e alla sicurezza del campo. Nell’ottobre del 2002 sono state coinvolte nelle operazioni in Kosovo anche le Forze aeree svizzere, a disposizione della KFOR con al massimo due elicotteri Super Puma per il trasporto di persone e materiali.

Impiego di team «LMT» e «EOD» dal 2010

In considerazione del continuo miglioramento della situazione in Kosovo in termini di sicurezza, la KFOR ha progressivamente diminuito gli elementi adibiti alla sicurezza e ha concentrato i suoi sforzi sull’osservazione degli sviluppi nel Paese. A tal fine sono stati impiegati appositi liaison and monitoring team (LMT) che, distribuiti in tutto il Kosovo, avevano il compito di raccogliere informazioni per il quartier generale della KFOR interagendo con la popolazione e le autorità locali.

La SWISSCOY si è adeguata a questi sviluppi e dal 2010 ha impiegato numerosi team «LMT» presso diverse ubicazioni. Dal 2010 è stato inoltre impiegato un team «EOD» (explosive ordnance disposal) per l’eliminazione di munizioni e mine inesplose.

Chiusura del Camp Casablanca nel 2012

A distanza di soli due anni sono seguiti i successivi grandi cambiamenti nel settore di compiti della SWISSCOY: nel 2012 la compagnia di fanteria è stata ritirata a favore di un rafforzamento dei team «LMT» e un colonnello svizzero ha assunto, assieme al suo stato maggiore, il comando del joint regional detachement north (JRD North) del Camp Novo Selo, responsabile delle unità non cinetiche (dunque dei team «LMT») nel nord del Paese e direttamente subordinato al comandante della KFOR. Nello stesso anno il Camp Casablanca è stato chiuso e i militari svizzeri sono stati trasferiti in parte nell’accampamento di Prizren gestito dalla Bundeswehr tedesca e in parte nel quartiere generale dalla KFOR a Pristina.

Riduzione degli effettivi dal 2018

Nella primavera del 2018 è stato chiuso anche l’accampamento di Prizren, con il trasferimento dei militari svizzeri nel Kosovo settentrionale presso il Camp Novo Selo. Nel contempo, su decisione del Parlamento, l’effettivo del contingente è stato ridotto a 190 militari a seguito della ristrutturazione della KFOR e dello scioglimento di cinque JRD. Nella nuova struttura sono responsabili, sia delle unità cinetiche sia di quelle non cinetiche, il regional command east e il regional command west. Successivamente, con il cambio del comando in seno al JRD North, hanno potuto essere soppresse anche le corrispondenti funzioni ricoperte da militari svizzeri. Nell’ottobre del 2019 è seguita la seconda riduzione e l’effettivo del contingente è sceso a 165 militari.

Nuovi compiti dal 2021

I cambiamenti non si sono fermati qui: dalla primavera 2021 la SWISSCOY comprende di nuovo una sezione di pionieri destinata a colmare alcune lacune di capacità venute a crearsi in seno alla KFOR a causa del peggioramento della situazione in materia di politica di sicurezza. A tal fine il Parlamento ha approvato un aumento degli effettivi a 195 militari. Nella primavera del 2024, il 50º contingente SWISSCOY ha assunto i compiti della compagnia di trasporto per i mandati operativi della KFOR. Per garantire l’adempimento di questo impegno supplementare il contingente è stato dotato di 20 ulteriori militari (decisione del Consiglio federale del 29 novembre 2023). Da allora prestano servizio di promovimento militare della pace in Kosovo, su base volontaria, 215 militari svizzeri con oltre 100 diverse funzioni.

All'inizio della missione, SWISSCOY si è concentrata sulla ricostruzione postbellica. Ciò includeva la costruzione di ponti per garantire la libertà di movimento della KFOR. Qui sono stati utilizzati sistemi di ponti che successivamente sono stati introdotti anche nell'Esercito svizzero e utilizzati, ad esempio, dopo le tempeste ed inondazioni in Ticino nel 2024.