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ComunicazioniPubblicato il 16 aprile 2024

20 anni di Centro di competenza SWISSINT

In qualità di organo nazionale di comando degli interventi, il Centro di competenza SWISSINT è da 20 anni responsabile per la messa in atto operativa dell’incarico di mantenimento della pace affidato all’esercito e svolge questo incarico dalla piazza d’armi di Stans-Oberdorf. Il primo organo responsabile per il promovimento militare della pace è però stato creato nel 1989, a Berna.

Negli ultimi 20 anni l’infrastruttura della piazza d’armi Wil di Stans-Oberdorf, è stata adattata passo dopo passo alle esigenze del Centro di competenza SWISSINT. Nel 2012 è stato possibile occupare il nuovo edificio di comando.

Anche se l’esercito svizzero vanta un’esperienza di 70 anni nel mantenimento militare della pace, il Centro di competenza SWISSINT ha solo 20 anni. Quando il Consiglio Federale nel 1953 decise di inviare 146 membri dell’esercito nella penisola coreana, da una parte per vigilare sull’armistizio tra la Corea del Sud e la Corea del Nord e dall’altra per sorvegliare sullo scambio di prigionieri di guerra, diede inizio alla missione svizzera di promovimento militare della pace. Nei 36 anni a seguenti i peacekeeper erano subordinati al capo del personale dell’esercito, venivano reclutati all’interno dell’esercito e inviati nella regione d’intervento dopo una formazione di un giorno e un’introduzione.

I primi peacekeepers nelle missioni ONU

Solo il 1° gennaio del 1989, nel dipartimento federale (DMF) a Berna, fu creato l’organo direttivo Azioni di mantenimento della pace, precursore dell’attuale centro di competenza SWISSINT di Stans-Oberdorf. Questo organo aveva l’obiettivo di non limitarsi a supportare l’ONU solo finanziariamente, come aveva fatto finora, ma anche di fornire un supporto personale per rendere più visibili gli sforzi profusi dalla Svizzera in materia di politica estera e di sicurezza politica. Già due mesi più tardi le tre persone impiegate a questo scopo erano già anch’essi responsabili per l’attuazione del primo intervento dell’esercito svizzero in una missione ONU: alla fine di febbraio del 1989 il Consiglio Federale decise di partecipare alla missione ONU in Namibia, l’UNTAG, inviando una Swiss Medical Unit (SMU) con mediamente 150 persone. A fine aprile di 35 fa la maggior parte dei soldati del primo contingente iniziò il suo intervento.

Nel 1990, quindi un anno dopo la sua fondazione, l’organo direttivo Azioni di mantenimento della pace venne integrato nell’appena creata Divisione per le misure in materia di politica di pace (DMP), rinominata in Sezione azioni del promovimento della pace e in seguito venne aumentato il suo personale. A poco a poco aumentò il suo impegno per il mantenimento militare della pace a livello internazionale e dall’aprile del 1990 l’esercito svizzero partecipa anche a missioni ONU, con osservatori e osservatrici militari. Un’altra unità medica svizzera è stata attiva nel Sahara Occidentale dal 1991 al 1994 e dal 1995 la Swiss Headquarters Support Unit ha garantito per sei anni l’approvvigionamento logistico della missione OSZE in Bosnia ed Erzegovina.

Centro di formazione proprio

Nel 1996 la DMP venne rinominata in DOMP (Divisione delle operazioni per il mantenimento della pace) e nel contempo venne creato il Centro d’istruzione per le operazioni per il mantenimento della pace (CIOMP), sulla piazza d’armi di Bière. Nell’ambito della riforma dell’esercito XXI, nel 2004 il DOMP di Berna e il CIOMP di Bière vennero riuniti e trasferiti sulla piazza d’armi Wil di Stans-Oberdorf. Questa fu l’ultima rinomina; dal DOMP fu creato l’odierno Centro di competenza SWISSINT, con il Centro d’istruzione ad esso subordinato SWISSINT, che fu creato dal CIOMP.

Compiti di SWISSINT

Quello che all’inizio era un team di tre persone appartenente all’organo di direttivo Azionidi mantenimento della pace, attualmente è uno staff di circa 100 donne e uomini. Tutti loro assicurano che i circa 300 soldati vengano istruiti in tempo reale, ricevano una formazione di alto livello e vengano equipaggiati per poter svolgere i loro compiti secondo la funzione e il mandato, nelle diverse missioni. Il team di SWISSINT è responsabile del reclutamento e della formazione specifica per l’intervento ma anche i settori logistica, supporto alla direzione, personale, finanze, pianificazione operativa e svolgimento degli interventi e i lavori pubblici fanno parte dei compiti globali previsti dal terzo incarico all’esercito.

Dal 2004 la piazza d’armi Wil è stata adattata passo per passo alle esigenze del Centro di competenza SWISSINT ed ampliata. E così, oltre all’originale caserma e alla sala multiuso già presenti all’epoca, ora ci sono un comando, un edificio per l’addestramento e uno per i corsi, uno spazio per veicoli e materiali, un distributore di benzina e diverse stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Nel Centro di competenza SWISSINT dispone anche di locali aggiuntivi all’interno dell’edificio per la logistica inaugurato nel 2022. Fungono principalmente da spazi didattici per i vari corsi di formazione.

Presenza di lunga data

Il 2024 è un anno speciale: non solo segna i 20 anni dalla creazione del Centro di competenza SWISSINT ma anche i 35 di partecipazione a missioni ONU, 25 anni di SWISSCOY in Kosovo, i 20 anni di EUFOR ALTHEA in Bosnia ed Erzegovina e i 20 anni di supporto ai centri di assistenza nel continente africano. Con la decisione presa 35 anni fa di inviare una Swiss Medical Unit nella missione ONU UNTAG in Namibia, il Consiglio Federale ha dato una svolta decisiva e permesso al promovimento militare della pace di prendere nuove strade.

Da metà marzo del 1989 alla fine di marzo del 1990 in tutto 230 uomini e 157 donne hanno collaborato nella SMU per l’UNTAG in Namibia. Il personale della SMU era costituito principalmente da membri dell’esercito, della Croce Rossa e di persone senza formazione militare. Il loro incarico prevedeva l’assistenza di distaccamenti militari e civili dell’UNTAG e la gestione di quattro cliniche mediche in diverse sedi. In Namibia, l’attuale capo dell’esercito Thomas Süssli fece le sue prime esperienze nella missione di mantenimento militare della pace come membro della SMU in Namibia.

Missioni attuali nei Balcani

L’intervento della SWISSCOY in Kosovo è iniziato con la decisione presa dal Consiglio federale nel giugno del 1999, di unirsi con una compagnia logistica alla Kosovo Force (KFOR). Questo intervento dell’esercito svizzero nei Balcani è ancora utile dal punto di vista della politica sulla sicurezza dopo 25 anni, come hanno dimostrato gli avvenimenti dell’anno scorso. Una presenza fissa ma con compiti mutevoli. La SWISSCOY, dalla sua creazione, si orienta sempre alle esigenze attuali della KFOR, e questo rappresenta una sfida permanente anche per la SWISSINT. Visti gli sviluppi più attuali la SWISSCOY ha assunta la direzione della compagnia di trasporto della KFOR nell’aprile 2024, il che significa che fino a 215 donne e uomini sono dispiegati in Kosovo.

Dal 2004, l’esercito svizzero è nuovamente attivo in Bosnia ed Erzegovina, dove collabora nella missione EUFOR ALTHEA. 16 svizzere e svizzeri lavorano come membri di un Liaison and Observation Team (LOT) e si informano sulla situazione attuale tramite dialoghi e accordi con rappresentati della società e delle autorità. Costituiscono il sistema di avvertimento rapido della missione. Inoltre, tre ufficiali di stato maggiore prestano servizio nel quartiere generale Butmir di Sarajevo e un sottoufficiale assicura l’approvvigionamento logistico dei partecipanti alle missioni svizzere.

Altre missioni attuali a favore di mantenimento della pace

Complessivamente, dal 1953, oltre 14 000 donne e uomini hanno partecipato a un intervento di mantenimento della pace. Specialisti di ogni tipo hanno fatto affluire o fanno tuttora affluire le loro conoscenze militari e civili nelle più disparate missioni in tutto il mondo. L’esercito svizzero sostiene inoltre con i loro Peacekeeper lo sgombero di mine ai fini umanitari, il potenziamento delle capacità, la sede generale dell’ONU a New York, l’ufficio dell’ONU a Ginevra e il segretariato dell’OSCE a Vienna. Con il suo impegno nel promovimento della pace, l’esercito svizzero non solo offre un prezioso contributo alla solidarietà internazionale, ma può anche trarre vantaggio dall’esperienza dei peacekeepers di ritorno.