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ComunicazioniPubblicato il 24 luglio 2023

Vivere e lavorare in un cantiere

Da 70 anni i militari svizzeri sono inviati nella penisola coreana. Attualmente cinque svizzeri e cinque delegati svedesi sorvegliano il trattato d’armistizio del 1953 tra la Corea del Sud e la Corea del Nord nel quadro della Neutral Nations Supervisory Commission (NNSC). Vivono e lavorano nel camp a Panmunjom costruito negli anni ’50. L’anno scorso è iniziato il rinnovamento completo dell’infrastruttura ormai vetusta.

Il camp NNSC si trova immediatamente a fianco della Joint Security Area (JSA) a Panmunjom, dove si trovano anche i fabbricati blu destinati alle trattative. Un ponte pedonale in legno blu collega la JSA con il camp, situato nelle immediate vicinanze della linea di demarcazione con la Corea del Nord, in una zona collinare all’altitudine di 40 m sul livello del mare. La superficie si estende per circa 800 m2 ed è circoscritta da 1 km di recinto di filo spinato. Ormai la zona è ricoperta da fitti boschi e sembra un parco naturale incontaminato; è inoltre caratterizzata da una flora molto varia.

Il camp comprende 24 edifici, le cosiddette capanne Quonset, costruite dalle forze armate statunitensi negli anni ’50/’60 e dalle dimensioni diverse e che negli anni ’60 hanno sostituito le tende. I muri delle pareti esterne sono in lamiera ondulata: ciò facilita molto smontarli e rimontarli e ha consentito di costruire le capanne come si desiderava. Nel camp NNSC le capanne Quonset servivano principalmente come uffici, spazi per breafing, cucine, refettori, stanze abitative e per la permanenza nonché come sale multiuso e depositi. Originariamente si sperava che gli edifici sarebbero stati necessari soltanto per un lasso di tempo limitato, anche se poi purtroppo non è stato così. Decenni dopo erano ancora in piedi e la manutenzione è stata effettuata con minimo dispendio di mezzi. Ogni giorno i gestori dell’infrastruttura devono affrontare numerose sfide: i tetti perdono, le finestre sono mal isolate, i servizi sanitari devono essere riparati, il riscaldamento e la ventilazione sono inadeguati e infine vi sono muffa e parassiti. Gli edifici non soddisfano più i requisiti attuali e devono essere sostituiti.

Giacché la manutenzione e il finanziamento del camp continuano a essere responsabilità delle forze armate statunitensi, queste ultime nel 2022 hanno avviato una fase completa di pianificazione e attuazione per ristrutturare gli edifici del camp. Dopo lo stanziamento dei mezzi finanziari, la direzione degli edifici pubblici delle forze armate statunitensi ha assunto la direzione del progetto e ha assegnato i progetti edili a delle aziende locali. Le due delegazioni provenienti da Svizzera e Svezia hanno potuto proporre succintamente le proprie esigenze e desideri.

Nell’autunno 2022 le macchine da cantiere sonno arrivate in loco ed è stato demolito il primo edificio. La demolizione e la ricostruzione dell’infrastruttura coinvolta avvengono a tappe e dovrebbero concludersi entro due anni. Vengono ristrutturati sia il ponte pedonale blu che porta ai fabbricati destinati alle trattative, sia il recinto di sicurezza. L’edificio multiuso dove si trovano la cucina, il refettorio, le aule, il deposito come pure gli spazi destinati al pernottamento e al ricevimento saranno sostituiti da edifici nuovi. Inoltre sarà costruita anche la casa nella quale il sostituto del capodelegazione svizzero vive e lavora, come pure l’ufficio e l’abitazione della delegazione svedese. L’edificio che funge da ufficio e da abitazione degli svizzeri è già stato ristrutturato nel 2006 come progetto pilota.

Durante i lavori di costruzione, nel camp vi sono spesso oltre 100 altre persone e numerose macchine da cantiere e veicoli. Questi ultimi per motivi di sicurezza devono essere accompagnati e sorvegliati dall’UN Security Battalion; per la truppa questo comporta un onere supplementare enorme. Visto che le due delegazioni lavorano nel camp anche durante tutti i lavori di ristrutturazione, occorre trovare costantemente soluzioni transitorie. Spesso i processi lavorativi sono avviati con brevissimo preavviso e senza sufficienti informazioni preliminari; ciò comporta che tutti i membri della NNSC devono adeguarsi rapidamente ai compiti pianificati e alla nuova situazione.

Pertanto oltre all’adempimento dei compiti, che rappresenta la priorità costante, i delegati dei due Paesi per oltre due anni hanno prestato sforzi supplementari e soprattutto nella quotidianità lavorativa devono sempre mostrare di essere disposti a raggiungere compromessi ed essere flessibili. Tuttavia la ristrutturazione è assolutamente necessaria e tutte le persone coinvolte fanno del loro meglio per rendere il lavoro efficiente e privo di intoppi per gli interessati. Se tutto va come previsto, nell’autunno 2024 le ultime macchine da cantiere lasceranno il camp.