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«Non solo per nerd»

Il primotenente Reto à Porta e il capitano Roc Ioré, due aspiranti ufficiali di professione dell'Acca-demia militare presso il Politecnico federale di Zurigo (ACMIL), hanno conquistato con le loro squadre il secondo e il terzo posto della «Cyber 9/12 Student Challenge 2018». Il concorso è stato organizzato per la quarta volta dal Geneva Centre for Security Policy (GCSP).

09.04.2018 | Comunicazione ISQE

Alla Cyber 9/12 Student Challenge 2018 a Ginevra il primotenente Reto à Porta ha conquistato il secondo posto.
Alla Cyber 9/12 Student Challenge 2018 a Ginevra il primotenente Reto à Porta ha conquistato il secondo posto.

Due ufficiali svizzeri, il I ten à Porta e il cap Ioré, sono riusciti a salire sul podio della Cyber 9/12 Student Challenge 2018 insieme alle loro squadre. La partecipazione al concorso dei due studenti di Bachelor è da ricondurre all'idea di Floyd Basler. Studente del PF e ufficiale di milizia motivato, ha domandato all'ACMIL se volesse inviare a Ginevra dei contendenti per la Cyber 9/12 Student Challenge 2018. Il concorso è quindi stato presentato presso l'ACMIL e il I ten à Porta e il cap Ioré si sono iscritti per parteciparvi. Sono stati assegnati a due diverse squadre: Ioré a una squadra di studenti del PF di Zurigo e à Porta a una squadra mista di studenti del PF di Zurigo e dell'Università di San Gallo (HSG).

L'interdisciplinarità è stata la chiave del successo

Le squadre dovevano agire in qualità di esperti cyber ed erano formate da persone provenienti dai settori specialistici dell'elettrotecnica, della tecnologia dell'informazione, delle scienze informatiche e delle relazioni internazionali. Il compito consisteva nel fornire consulenza a una task force composta da rappresentanti dell'economia, della NATO, dell'esercito e da politici riguardo alle possibilità d'azione in una situazione di crisi. Quest'ultima era uno scenario fittizio in cui dei terroristi avevano compiuto cyberattacchi paralizzando diversi aeroporti europei. Per elaborare le possibilità d'azione non è stata decisiva solo la consulenza tecnica, bensì anche quella politica, poiché le squadre dovevano analizzare la situazione nel complesso al fine di individuare le possibili conseguenze, elaborare le direttive d'azione e presentarle alla task force.

Una formazione informatica non rappresenta un presupposto

Entrambi gli aspiranti ufficiali di professione stanno svolgendo il quarto semestre di studio in scienze politiche al PF di Zurigo. La motivazione del I ten à Porta è stata di natura personale: «L'ambito cyber mi interessa moltissimo e finora ho potuto dedicarvi solo del tempo libero. Tuttavia nella mia futura carriera nell'esercito mi piacerebbe lavorare in questo ambito.» Quale ufficiale, à Porta ha acquisito molte capacità che ha potuto impiegare per contribuire a risolvere i compiti del concorso. «L'esercito mi ha insegnato a procedere in modo strutturato, ad analizzare la situazione in maniera sistematica e a presentare i risultati in modo chiaro. Il nostro documento è stato addirittura premiato per la buona presentazione visiva», racconta fiero à Porta. Lo studente consiglia di partecipare al concorso a tutti coloro che hanno interesse per il tema della risoluzione di problemi nell'ambito cyber. À Porta sottolinea che non conta esclusivamente la componente tecnica, come molti pensano. «Per una collaborazione vincente occorrono persone con conoscenze in ambito sociale, tecnico, militare e aziendale. Ce n'è per tutti, non solo per i nerd», sottolinea à Porta.

L'ACMIL è inserita nella struttura organizzativa del PF di Zurigo da molto tempo. La partecipazione degli aspiranti ufficiali di professione dell'ACMIL alla Cyber 9/12 Student Challenge 2018 insieme agli studenti del PF di Zurigo dimostra la buona collaborazione e lo scambio tra le due istituzioni.


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