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ISQE | Capacità di pensare e riflettere in modo militare quale competenza fondamentale

«Tornerete a essere persone comuni». Così ha descritto la vita da ufficiale di stato maggiore generale il brigadiere Maurizio Dattrino ai 46 comandanti d'unità giunti a Kriens. La visita alla Scuola di stato maggiore generale tenutasi il 25 giugno 2018 ha consentito ai comandanti d'unità di informarsi sulla possibile carriera di ufficiale SMG.

27.06.2018 | Comunicazione D / ISQE

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Dopo il terzo anno di comando i comandanti d'unità possono scegliere di intraprendere la carriera di ufficiale di stato maggiore generale. Per facilitare tale scelta ogni anno presso la Scuola di stato maggiore generale viene organizzata una giornata di visita. Il brigadiere Dattrino ha dato il benvenuto ai comandanti d'unità presentando il valore aggiunto di un'istruzione di stato maggiore generale: «Imparerete a elaborare molte informazioni in tempi brevi, anche in ristretti margini di tempo e durante periodi prolungati. Riconoscerete i nessi esistenti in seno all'esercito e comprenderete il funzionamento del sistema complessivo "Esercito svizzero"». Nonostante ciò suoni allettante, il brigadiere sottolinea che occorre essere consapevoli che in quanto ufficiale di stato maggiore generale non si è più il comandante, ma si è al suo servizio. Riguardo ai suoi inizi nella funzione di ufficiale di stato maggiore, Dattrino racconta: «Anch'io ho dovuto abituarmi a non avere più un mio ufficio né un'ordinanza d'ufficio che mi fa le fotocopie, né una camera tutta mia dove dormire». Nel pomeriggio i comandanti d'unità in visita sono stati informati riguardo al processo di selezione e alla metodica d'istruzione, inoltre hanno potuto porre domande a due ufficiali che frequentano la scuola.

Comandanti d'unità ambiziosi

Tra i visitatori era presente anche il capitano Tom Mudakarayil, incorporato a livello di milizia nella compagnia di stato maggiore d'ospedale 5, ma allo stesso tempo impiegato presso la piazza d'armi di Berna quale candidato ufficiale di professione come comandante d'unità. Il suo interesse per l'istruzione presso la Scuola di stato maggiore generale non dipende dal suo percorso per diventare ufficiale di professione. Mudakarayil ne è convinto: «Nelle aziende ci sono sempre più specialisti. In compenso ci vogliono anche generalisti in grado di coordinare i singoli settori dall'alto quale organo di livello gerarchico superiore». Il capitano Lucas Miehé, dottorando all'Università di San Gallo, si definisce un «militare di milizia convinto». Dichiara di impegnarsi a favore dell'esercito proprio come altri si impegnano in politica o quali monitori di giovani in associazioni sportive. L'impegnativa istruzione di stato maggiore generale lo attira: «A livello personale è un passo avanti e si impara a lavorare con più efficienza. Può essere utile anche sul piano civile, dall'attività professionale all'organizzazione delle nozze».

Come prossimo passo, i comandanti d'unità devono superare l'ispezione da parte del comandante di una Grande Unità al fine di ricevere la proposta per la carriera di stato maggiore generale. Solo per chi la riceve comincia la vera sfida.

 

Intervista al brigadiere Maurizio Dattrino

Il suo calendario è molto fitto. Nonostante ciò dedica un giorno intero ai comandanti d'unità interessati. Come mai?

Per me è importante convincere i comandanti d'unità che la Scuola di stato maggiore generale istruisce l'élite dell'esercito. L'istruzione crea valore aggiunto ed è un buon investimento.

Solo il 3% degli ufficiali diventa ufficiale di stato maggiore generale. Perché così pochi?

Negli stati maggiori dove verranno impiegati non c'è bisogno di averne di più. Sono necessari pochi generalisti e più specialisti negli ambiti fondamentali di condotta. Inoltre non tutti i comandanti d'unità sono interessati o adatti a diventare ufficiali di stato maggiore generale.

Come cerca di rendere attraente l'istruzione di stato maggiore generale per i comandanti d'unità?

Spiego loro che acquisiranno la capacità di elaborare una grande quantità di informazioni in tempi brevi e di ricavarne soluzioni praticabili. Impareranno a ragionare in modo interdisciplinare come pure in varianti e a individuare nessi. Tutto all'unico scopo di adempiere il compito e portare a casa tutti i militari sani e salvi. Non da ultimo il gruppo degli ufficiali di stato maggiore generale è una buona piattaforma per il networking.

Cosa ha spinto lei stesso a diventare ufficiale di stato maggiore generale?

Al momento della decisione ero già ufficiale di professione. Ma già come sottufficiale ho avuto la fortuna di avere ottimi superiori che erano ufficiali di stato maggiore generale. Loro erano i miei modelli. Inoltre volevo comprendere il sistema complessivo «esercito» e i nessi al suo interno poiché il mio interesse per la tattica si estendeva oltre il livello di unità o corpi di truppa.

Nel suo discorso di stamattina ha raccontato di aver baciato le stelle alpine sulla sua giacca perché era davvero fiero dell'obiettivo raggiunto. Come ha vissuto il periodo del corso di formazione di stato maggiore generale?

Ho assolto i corsi di formazione di stato maggiore generale I e II nel 1999. È stata dura. Sarebbe una bugia affermare che già allora comprendevo il sistema «esercito». Per me nei corsi di formazione di stato maggiore generale I e II si è trattato semplicemente di sopravvivere in qualche modo.

Cosa è cambiato da allora? A quale sviluppo mira in quanto comandante della Scuola di stato maggiore generale?

Da allora sono cambiati i metodi d'istruzione. Oggi nella valutazione si pone maggiormente l'accento sul contenuto tattico del prodotto presentato piuttosto che su formalità quali la mancanza di mirini e altri simboli tattici ben disegnati. Questo è anche lo sviluppo che vorrei continuare a perseguire. I capigruppo incaricati della valutazione devono essere istruiti dato che è più difficile valutare la correttezza dei contenuti rispetto a quella di un disegno. Sono fortunato che tutti i miei collaboratori lavorino per raggiungere quest'obiettivo da anni.

Qual era il suo obiettivo per la giornata di visita?

Volevo rendere allettante l'istruzione a ufficiale di stato maggiore generale in particolare per gli ufficiali di milizia, perché si tratta in primo luogo di un'istruzione di milizia. È importante che riconoscano che la Scuola di stato maggiore generale offre corsi di formazione di elevata qualità e che la sua competenza fondamentale è la capacità di pensare e riflettere in modo militare. Ciò si riscontra chiaramente osservando gli ufficiali di milizia, i quali hanno appreso tale modo di pensare e ne beneficiano nell'ambito della loro attività professionale.


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