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Evoluzione costante della polizia militare grazie a una profonda lungimiranza

Come da tradizione, la settimana scorsa presso il comando della polizia militare, a Sion, ha avuto luogo la giornata della polizia militare. I numerosi ospiti e i rappresentanti delle organizzazioni partner hanno così potuto farsi un’idea delle attuali capacità di questo servizio di sicurezza ricco di storia.

12.04.2023 | Comunicazione Polizia Militare

Ai visitatori sono state presentate anche le esclusive capacità dei nuovi droni.
Ai visitatori sono state presentate anche le esclusive capacità dei nuovi droni.

Il futuro riguarda tutti noi, soprattutto in questo momento: vista la situazione in materia di politica di sicurezza, le capacità dell’Esercito svizzero sono al centro dell’attenzione. A maggior ragione l’attuale cambiamento interessa le persone che nel corso degli anni si sono impegnate per la sicurezza in Svizzera e quelle che lo fanno tuttora: oltre ai partner attivi, quindi, anche gli ex collaboratori della polizia militare.

 

Prevenire anziché reprimere

Nell’ambito della giornata della polizia militare, ogni anno vengono invitati collaboratori in pensione e membri delle organizzazioni partner, tra cui quelle di pronto intervento, per farsi un’idea della polizia militare al giorno d’oggi. Quest’anno circa 60 persone hanno risposto all’invito del comandante, brigadiere Raynald Droz, al quartiere generale della polizia militare (PM) presso l’aerodromo di Sion. Nel suo discorso il brigadiere Droz ha sottolineato la necessità del cambiamento continuo, sia in ambito militare sia in seno alla polizia. «Dobbiamo evolverci insieme alla società e ai tempi», ha sottolineato. Questi cambiamenti hanno ovviamente conseguenze sul materiale, sull’istruzione e sul personale. «Sarebbe disastroso voler adempiere i compiti di oggi con i mezzi del passato», ha aggiunto con tono incalzante. Già oggi è pertanto necessario pensare al futuro, valutare con lungimiranza le possibili conseguenze e integrarle sul piano concettuale. I diversi incarichi esclusivi della polizia militare hanno un’influenza diretta sulle risorse materiali e di personale. Inoltre, sempre secondo Droz, sono essenziali forti rapporti di partenariato con le truppe e i loro comandanti nonché con i vari corpi di polizia civili. Per far sì che in caso di evento reale la collaborazione funzioni, è necessario definire, allenare e consolidare i legami di cooperazione. Sebbene la sua attività miri perlopiù alla prevenzione piuttosto che alla repressione, la PM è comunque pronta ad adempiere il suo incarico in qualsiasi situazione e con i mezzi necessari. A tale riguardo la polizia militare, quale formazione tattica, può ricorrere a diversi specialisti, organizzati in una componente di professione e in una di milizia. A quest’ultima appartengono quattro battaglioni di milizia, la compagnia d’intervento della polizia militare con i militari in ferma continuata e il comando d’impiego ricerca e protezione.

 

L’impegno delle generazioni passate

L’attuale polizia militare adempie un mandato esclusivo nell’intera organizzazione dell’esercito e fornisce un contributo significativo alla sicurezza del materiale e delle persone nell’esercito. L’organizzazione vanta una storia lunga più di 170 anni. Durante la guerra del Sonderbund, nel 1847, fu riconosciuta la necessità di una polizia dell’esercito. Dopo i primi dibattiti nel 1848, fu soltanto nel 1853 che, con un’ordinanza, venne stabilito l’impiego del primo servizio di polizia a cavallo durante gli spostamenti. A quel tempo i membri della PM erano in parte muniti dell’equipaggiamento delle polizie cantonali o semplicemente erano riconoscibili come gendarmi da campo grazie a una fascia bianca al braccio. Questo è stato l’inizio di un’evoluzione impressionante che ha portato nel 1907 a una versione precedente dell’attuale organizzazione. L’evoluzione e le diverse riorganizzazioni della polizia militare hanno accompagnato fino a oggi la storia di questa organizzazione. «I nostri predecessori ci hanno mostrato il cammino», ha ricordato il comandante, «ed è grazie alle generazioni passate se oggi siamo giunti fin qui». La giornata della PM vuole essere anche un’occasione per ricordare questi contributi, per onorare i predecessori e riconoscere gli sforzi compiuti in passato. Gli ospiti a Sion hanno potuto scoprire da soli, nell’ambito di una piccola dimostrazione dei mezzi usati al giorno d’oggi, il percorso di evoluzione che ha compiuto la polizia militare in questi anni. 

 


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