print preview

Ritornare alla pagina precedente Polizia militare


Gira la ronda

La polizia militare non «dorme mai»: in servizio 24 ore su 24, sorveglia e fornisce supporto e assistenza. CUMINAIVEL ha accompagnato due agenti della polizia militare durante un turno.

23.01.2023 | CUMINAIVEL | rb/ab

L’aiutante sottoufficiale (aiut suff) Marcus Schmid e il sergente maggiore (sgtm) Patrick Hobi sono ufficiali della polizia militare da circa vent’anni. Questa mattina la loro giornata lavorativa è cominciata già alle 05.45. «Prendiamo in mano i casi del turno di notte e ci prepariamo per il giorno. Il nostro pattugliamento inizia alle 8 del mattino», spiega l'aiut suff Schmid. Per il resto del programma giornaliero si lasceranno sorprendere: «Ed è questo ciò che rende il nostro lavoro nel Comando Operazioni della polizia militare sempre così entusiasmante». I due professionisti della PM amano il loro lavoro, e si vede.

Li accompagnano nel giro di pattuglia. «Svolgiamo gli stessi compiti della polizia cantonale, solo in un contesto militare. Durante il pattugliamento assicuriamo la prontezza di base, effettuiamo dei controlli e marchiamo presenza», spiega l'aiut suff Schmid. Supportano anche le truppe nelle varie postazioni durante l’impiego e quindi anche durante il World Economic Forum (WEF). «Non veniamo chiamati solo in caso di incidente, ma anche per dei controlli e cerchiamo di sensibilizzare i militi affinché possano svolgere al meglio le loro missioni», aggiunge il sgtm Hobi. 

Durante il WEF, gli agenti della polizia militare sono spesso in viaggio. A seconda dell'ordine, una pattuglia può arrivare a percorrere fino a 300 chilometri al giorno. Uno dei compiti principali è quello di visitare gli alloggi delle truppe e in particolare la guardia.

I trucchi del mestiere

Durante un'ispezione di un rifugio nell'area di Landquart, i due agenti della polizia militare incontrano un problema tecnico. Il controllo agli accessi da parte della compagnia avviene troppo all'interno della struttura della protezione civile. Con fare amichevole ma senza lasciar spazio a repliche, i due agenti della PM lo fanno notare al caposezione responsabile. «Questo aspetto deve essere migliorato, altrimenti ci potrebbero essere dei civili che potrebbero facilmente entrare nel rifugio senza essere intercettati e controllati per tempo», afferma l'aiut suff Schmid, mentre il sgtm Hobi prende nota del problema. Dopodiché, i due agenti proseguono con il loro giro di controllo.

Non appena raggiungiamo l'alloggio successivo, il telefono di Hobi comincia a squillare. È la centrale operativa della polizia militare di Sion. Si è verificato un incidente tra due veicoli militari nella zona di Davos: solo danni materiali e nessun ferito, questi i primi dettagli. «Ci vorrà almeno un'altra ora per arrivare sul posto. Per questo motivo abbiamo chiesto alla polizia cantonale dei Grigioni una prima valutazione», ci spiega il sgtm. Sarà dunque la cantonale grigionese a mettere in sicurezza il luogo dell'incidente, a effettuare i primi accertamenti e a documentare l’accaduto con delle fotografie.

Solo danni materiali 

La base della polizia militare dove si trovano l'aiut suff Schmid e il sgtm Hobi è una postazione di piccole dimensioni. Durante il WEF, gli agenti di polizia che vi lavorano sono in servizio 24 ore su 24 e lavorano a stretto contatto con gli altri posti della PM e con la polizia cantonale grigionese. «In gennaio ci sono molti militi nella nostra zona di impiego», spiega l'aiut suff Schmid. Durante questo periodo, la maggior parte delle richieste di intervento per la polizia militare riguarda problemi legati alla circolazione.

Sul luogo dell'incidente, i due agenti della polizia militare trovano un'autovettura dell'esercito che non è più in grado di circolare e un secondo veicolo militare non danneggiato. Facendo retromarcia, il primo ha urtato il secondo danneggiandone il paraurti. Gli agenti della polizia cantonale hanno già svolto un ottimo lavoro preliminare, per cui all’aiut suff Schmid non resta che completare l’opera. Scatta ancora qualche foto sul luogo dell'incidente, fa uno schizzo dei danni e organizza la rimozione dell'auto danneggiata con l'officina del battaglione interessato. Nel frattempo, il sgtm Hobi interroga l'autista e il capo circolazione e trasporto (C CT). Una volta verbalizzate le testimonianze, Hobi stila un rapporto per il comandante di compagnia, che si pronuncerà poi in merito a eventuali procedimenti disciplinari.

La pausa può attendere… ancora un po’

Dopo circa due ore, il lavoro dei due agenti della polizia militare sul luogo dell'incidente è terminato. Sarebbe già ora di pranzo, ma per loro non è ancora tempo di concedersi una pausa. «Dobbiamo sempre essere pronti a ricevere un nuovo incarico», ci dice l’aiut suff Schmid tornando verso la base della PM. Schmid e Hobi possono finalmente scrivere il rapporto per poi inserirlo nel sistema interno insieme ad altri risultati del loro giro di pattuglia. Salva, chiudi, arresta il sistema: la pausa pranzo è più che meritata.


Ritornare alla pagina precedente Polizia militare