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L’Esercito svizzero traccia un bilancio positivo dell’impiego di supporto alla lotta antincendio in Grecia

L’Esercito svizzero ha portato a termine l’impiego di supporto alla lotta antincendio in Grecia. Secondo i responsabili del Comando Operazioni e delle Forze aeree l’impiego si è concluso con successo, tra l’altro anche grazie alla collaborazione eccellente con tutti i partner. L’esercito ha mostrato ancora una volta di svolgere i suoi compiti con rapidità, flessibilità e competenza.

18.08.2021 | Comunicazione Difesa, Roland Studer

Tre militari dell’Esercito svizzero in Grecia durante gli ultimi preparativi della benna «Bambi Bucket» per il successivo impiego di spegnimento con il Super Puma. ©EDA/DFAE, Mark Hauser

386 tonnellate di acqua di spegnimento sganciata. 266 viaggi effettuati con i tre elicotteri Super Puma in 75,5 ore di volo. 216 giorni-uomo prestati da 25 militari delle Forze aeree, da tre specialisti nella lotta antincendio della Formazione d’addestramento del genio, del salvataggio e NBC e da quattro membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario della Confederazione. Anche solo i numeri dell’operazione di spegnimento in Grecia della durata dieci giorni sono impressionanti. Nel frattempo l’Esercito svizzero ha concluso con successo il suo impiego al fianco dei pompieri greci sull’Isola di Eubea e nella penisola del Peloponneso. Il distaccamento elvetico ha fatto rientro in Svizzera lo scorso lunedì.

Veloci, flessibili ed estremamente motivati

Guardando alle scorse settimane, i responsabili del Comando Operazioni e delle Forze aeree sono «molto soddisfatti» dell’impiego nel quadro dell’aiuto umanitario svizzero. Il colonnello SMG Urs Loeffel, capo Gruppo operazioni C nel quartiere generale, e il tenente colonnello Pascal Hügli, comandante del distaccamento dell’aiuto militare in caso di catastrofe, che ha diretto le operazioni sul posto, tracciano un bilancio «pienamente positivo».

I due officiali sottolineano la rapidità e la grande motivazione con cui, dopo la richiesta a breve termine del DFAE, i militari si sono presentati in ristretti margini di tempo e senza esitazione per l’impiego di sostegno volontario a favore della popolazione in difficoltà nel Paese straniero. Pongono l’accento sul fatto che l’esercito in Grecia abbia impiegato in breve tempo e in modo flessibile il modulo di lotta contro gli incendi boschivi. E osservano come in questo contesto i processi di pianificazione e le misure volte a garantire la prontezza permanente abbiano dimostrato la loro validità.

Capacità e volontà come capisaldi

I due ufficiali a capo dell’intervento evidenziano inoltre la collaborazione professionale e mirata nel corso dell’impiego, che si è rivelata proficua sotto ogni punto di vista e per tutte le parti in causa, dagli specialisti di lotta antincendio dell’esercito agli equipaggi degli elicotteri delle Forze aeree, dai pompieri greci alla cooperazione civile-militare tra DFAE/DSC e DDPS/Comando Operazioni, come pure tra il distaccamento d’impiego e il team di pronto intervento dell’aiuto umanitario.

All’interno del distaccamento svizzero, il tenente colonnello Pascal Hügli cita l’appoggio sempre «molto prezioso» da parte del quartiere generale, grazie al quale le forze d’impiego sul posto hanno potuto «concentrarsi interamente sull’adempimento dei compiti veri e propri». I due ufficiali aggiungono che ancora una volta sono rimasti positivamente impressionati dalle competenze specialistiche e dalla motivazione dei collaboratori esperti, a tutti i livelli e in tutte le funzioni, sia nel quartiere generale sia nel pool di volontari ADRIANA. La capacità e la volontà sono due capisaldi dell’elevato grado di prontezza all’impiego dell’esercito.

Aiuto rapido ed efficiente

Il tenente colonnello Pascal Hügli ricorda in particolare l’ultimo lancio di acqua effettuato: mentre volava a quota relativamente bassa con il Super Puma verso un’area in fiamme, ha gettato uno sguardo verso la zona sottostante. «Ho visto la distruzione completa delle infrastrutture e della natura. È stato in quel momento che mi sono reso pienamente conto della tragedia vissuta dagli abitanti. La loro vita ne rimarrà segnata per anni», dichiara commosso.

Anche per questo il comandante che ha diretto le operazioni ripensa all’impiego con grande soddisfazione, nonostante al termine alcuni incendi fossero ancora vivi. «Eravamo pronti quando c’è stato bisogno di noi, per fornire aiuto in modo rapido ed efficiente con un piccolo gruppo», conclude. Il colonnello SMG Urs Loeffel è d’accordo con questo bilancio e aggiunge che il successo dell’impiego è stato possibile anche grazie a procedure d’impiego collaudate, all’intervento pragmatico e al cameratismo all’interno dell’esercito.


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