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Sicurezza nei cieli svizzeri

Quando due jet da combattimento delle Forze aeree svizzere decollano per una «hot mission», è necessario agire con la massima rapidità senza mai perdere la calma. Il velivolo che ha reso necessario l’intervento ha solo un problema tecnico, o dietro alla violazione delle norme sulla navigazione aerea si cela un intento doloso? Uno sguardo dietro alle quinte del servizio di polizia aerea.

01.07.2022 | Comunicazione Difesa, Nicole Anliker

Per svolgere il servizio di polizia aerea, dalla fine del 2020 sono disponibili due aviogetti da combattimento F/A-18 armati, pronti 24 ore su 24, sette giorni su sette, adecollare entro 15 minuti.
Per svolgere il servizio di polizia aerea, dalla fine del 2020 sono disponibili due aviogetti da combattimento F/A-18 armati, pronti 24 ore su 24, sette giorni su sette, adecollare entro 15 minuti. ©VBS/DDPS, Donat Achermann

Giovedì 16 giugno 2022, alle 18.50, le Forze aeree svizzere hanno ricevuto una chiamata d’emergenza. Una compagnia aerea aveva bisogno di assistenza. L’operazione doveva essere effettuata con voli supersonici, in modo che le Forze aeree potessero arrivare sul posto il più rapidamente possibile e scortare l’aereo in piena sicurezza fino all’aeroporto di Zurigo. Ma andiamo per ordine. Se la Centrale d’impiego delle Forze aeree svizzere di Dübendorf rileva un velivolo che si trova in una situazione di emergenza, che viola le norme della navigazione aerea o che viola la sovranità sullo spazio aereo della Svizzera, il Chief Air Defence (CAD) lancia l’allarme per il servizio di polizia aerea. Due F/A-18 armati possono pertanto alzarsi in volo in qualsiasi momento entro 15 minuti per intercettare il velivolo sospetto. Qualora siano presenti aerei da combattimento non armati già in volo, anch’essi possono ricevere l’ordine di fornire aiuto.

Massima concentrazione e velocità

Il capo impiego della missione presso l’Air Defence Direction Center (ADDC) di Dübendorf è circondato da schermi e da un team che tiene sotto vigile monitoraggio ciò che accade nello spazio aereo svizzero. Se viene rilevata una discrepanza, ordina a due piloti di F/A-18 di intervenire nel quadro di una «hot mission». A tal fine, i piloti, che erano in stato di massima prontezza d’intervento, partono in volo con i loro jet e iniziano a contattare l’aereo in questione. In caso di gravi violazioni della sovranità sullo spazio aereo o delle norme sulla navigazione aerea, o se un aereo è in pericolo, si parla di «hot mission». Non è tanto diverso da una situazione in cui la polizia interviene a sirene spiegate e con le luci blu lampeggianti.

Con «live mission» si intende il controllo di un aereo con autorizzazione diplomatica. Infatti, tutti gli aeromobili di Stato stranieri necessitano di questa autorizzazione per poter volare nello spazio aereo svizzero. Durante la «live mission», si procede a verificare se l’aereo riporta la designazione giusta e si trova nel posto giusto al momento giusto, per analogia a un controllo della circolazione da parte della polizia.

Il margine di manovra è limitato

I piloti sono istruiti per affrontare situazioni come una hot mission»». Devono dar prova di prontezza di riflessi, facoltà di discernimento e coerenza operativa. Il margine di manovra dei piloti è relativamente limitato e dipende dalle circostanze. A volte si tratta di identificare un aereo, altre volte di fornire assistenza tecnica, ad esempio quando non è possibile stabilire un contatto radio. Se questo tentativo di contatto non dovesse funzionare, i piloti militari possono comunicare con segni standardizzati, ad esempio agitando le ali. Se il pilota intercettato non collabora, vengono azionati i cosiddetti «Flares», normalmente utilizzati come ingannatori per i missili a guida infrarossa, che servono come ultimo avvertimento prima di impiegare le armi.

Applicare il principio di proporzionalità

Il servizio di polizia aerea si effettua con velivoli armati. Come per la polizia, ciò è sempre legato alla minaccia di impiegare le armi solo come ultima ratio. L’F/A-18 dispone di un cannone di bordo, di missili a guida infrarossa e di missili a guida radar per l’impiego in tutte le condizioni atmosferiche.

«Fortunatamente finora non ci è mai capitato, e questa misura drastica verrebbe adottata solo in caso di estrema emergenza», spiega il capo impiego. Il potere d’impartire l’ordine di abbattere un aereo è precisamente disciplinato e, a seconda della situazione, spetta al capo del DDPS, al comandante delle Forze aeree o al Chief Air Defence. Per ogni intervento della polizia aerea viene applicato il principio della proporzionalità. Ciò permette non solo di identificare o abbattere un aereo, ma anche di condurlo fuori da una zona di interdizione al volo oppure di internarlo in un aeroporto.

Conferenze internazionali

Molti importanti rappresentanti di governi e organizzazioni provenienti da tutto il mondo prediligono la Svizzera come sede di colloqui: ad esempio, il 4 e 5 luglio si terrà a Lugano la «Ukraine Recovery Conference». Ciò comporta una presenza intensificata del servizio di polizia aerea. In caso di fabbisogno accresciuto, ad esempio per la protezione di conferenze, la sorveglianza viene ulteriormente intensificata a livello locale con sensori mobili terra-aria e aerei. Così vengono garantiti in ogni momento la sicurezza e la sovranità sullo spazio aereo svizzero. 

Sicurezza 24 ore su 24

Per svolgere il servizio di polizia aerea, dalla fine del 2020 sono disponibili due aviogetti da combattimento F/A-18 armati, in attesa 24 ore su 24, sette giorni su sette, pronti a decollare entro 15 minuti. In media, annualmente vengono effettuate circa 250 live mission e 20 hot mission, di cui circa 15 sono effettuate nella fascia supersonica.

Servizio di polizia aerea 24

Boom sonico

Nel quadro delle operazioni di polizia aerea, i voli supersonici con relativi bang sonici sono all’ordine del giorno. In tali casi non si può evitare il rumore dei velivoli, tuttavia le Forze aeree si adoperano sempre per mantenere al minimo indispensabile il numero di voli supersonici, attenendosi a severe direttive.

Überschallflüge

Video

Identificazione di un velivolo da parte delle Forze aeree – Standby 121,5

Che cosa devo fare come pilota quando improvvisamente un aereo militare si affianca al mio? Come mi devo comportare? Che cosa significa e che cosa vogliono da me le Forze aeree? Jérôme «Geronimo» d'Hooghe, ex Chief of Air Defense Branch delle Forze aeree, lo spiega esaurientemente in un video. 


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