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La tunica sotto la divisa

Stephan Krauer è pastore e cappellano dell'esercito. Nella vita militare di tutti i giorni, dialoga con i militi, li consiglia su questioni personali e talvolta organizza vere e proprie funzioni religiose.

22.01.2023 | CUMINAIVEL | rb/ab

I soldati della guardia ci accolgono amichevolmente. Invece di entrare subito dopo il controllo dei documenti, il capitano Stephan Krauer si sofferma per scambiare qualche battuta con la guardia. È curioso scoprire come funziona esattamente e quale comportamento devono adottare. Davanti all'alloggio alcuni militi lo riconoscono e così il cap Krauer si ferma a ridere e scherzare anche con loro. 

Il cappellano del battaglione di fanteria 65 (bat fant 65) conosce già molti soldati dai precedenti corsi di ripetizione e la cosa è reciproca. «Far visita regolarmente è importante per mantenere i contatti e per sentire lo stato d'animo della truppa», ci spiega Krauer. È l’unico modo per tener fede alla sua missione, quella di dare consigli e supporto ai militi del bat fant 65.

Quattro chiacchiere sulla vita civile

In qualità di cappellano dell'esercito, il cap Krauer è a disposizione di tutti i militi del bat che sentono il bisogno di esternare preoccupazioni o bisogni in una conversazione personale. La porta del cappellano è sempre aperta, a tutti a prescindere dal rango, dalla religione o dall'origine. «Il dialogo aiuta a riordinare i pensieri, a districarli, proprio come si fa con un cavo attorcigliato», aggiunge il cappellano, che in civile ricopre la funzione di pastore riformato a Oetwil am See e a Mönchaltorf, nel canton Zurigo. Nella maggior parte dei casi, le conversazioni con i militi non toccano argomenti religiosi o direttamente legati all'esercito. «Il più delle volte ci troviamo ad affrontare problemi familiari, lavorativi o relazionali da tempo repressi e poi emersi in ambito militare», spiega il cap Krauer.

Ascoltare attentamente per poi elaborare insieme alternative e contromisure. È questo il modus operandi del cap Krauer sin dal 2019, quando è diventato cappellano dell’esercito: «In genere è utile pensare a delle alternative per il futuro, così da avere una strategia nel caso gli stessi problemi si dovessero ripresentare». E la pianificazione a priori per fronteggiare l’emergenza è pure al centro del discorso del cappellano che si trova nel video Domenica In divisa (disponibile su YouTube o nell’app di CUMINAIVEL).

Messa in divisa 

Per i colloqui personali con i militi, il cap Krauer è spesso in viaggio durante il servizio di appoggio al WEF. Deve infatti raggiungere le compagnie del bat fant 65 sparpagliate nella zona di Davos. Le stesse compagnie hanno poi espresso il desiderio di assistere ad una funzione domenicale comune; una situazione che impone nuove esigenze organizzative per il cappellano. Una domenica in divisa significa non poter tornare a casa, ovviamente, ma anche non poter andare in chiesa. Spetta quindi al cappellano del bat presiedere la funzione religiosa durante il servizio. «Sto ancora cercando un posto adatto», ci rivela Stephan Krauer, che dice di voler incontrare alcuni militi per conoscere meglio il loro percorso religioso e adattare la funzione a seconda del loro credo. 

Chi desidera avere un colloquio personale con il cappellano Krauer può rivolgersi direttamente a lui o telefonargli. «Le coordinate per contattarmi sono affisse in ogni alloggio del bat fant 65 sulla bacheca con gli ordini di servizio», precisa Krauer. Basta un messaggio o un colpo di telefono per fissare un appuntamento. Neanche a dirlo, sulla conversazione vige il segreto professionale. Pur senza confessionale vero e proprio, Stephan Krauer sarà senz’altro muto come una tomba.


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