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L’importanza del buon vicinato

Più di un quarto dello spazio aereo intorno a Davos è territorio straniero. Ecco perché, al fine di garantire la sicurezza al Forum economico mondiale (WEF), la Svizzera lavora in stretta collaborazione con i suoi vicini. CUMINAIVEL ha parlato con due ufficiali di collegamento delle forze aeree austriache a Dübendorf.

22.01.2023 | CUMINAIVEL | lw/ab

Per tutta la durata del WEF, lo spazio aereo intorno a Davos è stato limitato. La decisione del Consiglio federale, tuttavia, riguarda naturalmente solo i cieli svizzeri e quelli del Liechtenstein, nei quali il controllo del traffico aereo è anch'esso nelle mani di Skyguide. L'Italia a sud-est, così come l'Austria a nord, garantiscono la chiusura dello spazio in questione grazie a decreti simili. Poiché la rinomata cittadina grigionese si trova a pochi minuti di volo dal confine tra Svizzera e Austria, la collaborazione con la repubblica alpina risulta particolarmente importante.

Distanze ridotte grazie ai funzionari in loco

Lo spazio aereo intorno all'Arlberg è protetto dalle forze aeree dell'esercito austriaco. Analogamente a ciò che accade in Svizzera, esse si concentrano sulla sorveglianza radar ed effettuano voli di pattugliamento con l'Eurofighter, l'elicottero Bell OH-58 e il Pilatus PC-7. Un totale di circa 1’000 militari sono dispiegati sul versante austriaco. Due ufficiali di collegamento di stanza presso la centrale operativa di Dübendorf assicurano il coordinamento e la comunicazione.

«Il nostro principale compito è quello di trasmettere le informazioni necessarie a entrambe le parti, prevenendo così la nascita di problemi oppure trovando una soluzione con i nostri contatti svizzeri e austriaci», spiega il colonnello Andreas T. Così come il collega Hannes G., anch’egli colonnello, l’ufficiale in questione partecipa ad esempio ai briefing quotidiani presso la centrale operativa. Tuttavia, i due non sono coinvolti nel comando operativo stesso; esiste infatti un collegamento diretto tra il centro operativo aereo austriaco e Dübendorf.

A questo proposito, va sottolineato come nella zona di Thusis siano presenti anche ufficiali di collegamento con l'estero. Da una parte ci sono due ufficiali austriaci del Tirolo, dall'altra due ufficiali italiani di Bolzano. Supportano tutti la divisione territoriale 3 e costituiscono un'importante interfaccia. Se in caso di incidente si dovessero prendere decisioni che hanno - o potrebbero avere - un impatto sui due paesi confinanti, la collaborazione con gli eserciti vicini è assicurata. Questo è il presupposto per un'azione rapida e mirata.

Una cooperazione ben collaudata

Dal 2019 è in vigore un accordo sulla sicurezza dello spazio aereo transfrontaliero tra Austria e Svizzera, che consente di tracciare e identificare un aereo civile sospetto attraverso il confine nazionale e di chiedergli di cambiare rotta o di atterrare. Tuttavia, è escluso l'uso di armi sul territorio di un altro paese della convenzione. Le procedure vengono ripassate regolarmente e sono ben collaudate.  Missioni congiunte come quella al WEF promuovono la comprensione reciproca e contribuiscono a garantire il buon funzionamento della cooperazione in caso di emergenza, e non a caso i due ufficiali di collegamento considerano la cooperazione eccellente. Tuttavia, non è solo l'aspetto militare che rimarrà loro impresso, ma anche quello umano, come dicono loro stessi: «Ci sentiamo molto a nostro agio perché siamo stati accolti in modo estremamente caloroso e amichevole, e per questo ci teniamo a ringraziarvi». Un’ulteriore conferma di un'intesa cimentatasi sul campo.


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