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«Tutto il mondo ci guarda»

Un ospite illustre ha fatto visita alla redazione di CUMINAIVEL, si tratta del capo dell'esercito, il comandante di corpo Thomas Süssli. Le sue impressioni sulle truppe, la gestione della tensione e il racconto del suo primo turno di guardia in esclusiva nel nostro faccia a faccia.

17.01.2023 | CUMINAIVEL | sf/is/ab

Signor comandante di corpo, questo è il suo terzo WEF come capo dell’esercito. L’evento ha già perso un po’ di fascino ai suoi occhi?

No, c'è sempre qualcosa di nuovo da vedere e da scoprire. E questo perché ci sono sempre nuove truppe e si incontrano nuove persone di continuo. È la terza volta che partecipo al World Economic Forum (WEF), la seconda in inverno. L'anno scorso, come sapete, il WEF si è svolto a maggio. 

Parlando dell'edizione estiva dell'anno scorso, quale formula preferisce? Il WEF in estate o in inverno?

Il WEF invernale, naturalmente. Ovviamente è stato bellissimo vedere il verde delle valli grigionesi a maggio, ma non è un vero WEF senza il freddo e la neve.

Il WEF è un evento globale. Sente la tensione?

Durante un servizio d'appoggio c'è sempre un po' di tensione. L'esercito ne ha effettuati ben sei l'anno scorso. Naturalmente, come capo dell'esercito, sono sempre relativamente sotto pressione. Ho però molta fiducia nel comando delle operazioni e nelle truppe.

Come capo dell’esercito, che significato ha il WEF per lei?

Al WEF c’è un grande dispiegamento di truppe, vi partecipano fino a 5’000 militi: ciò significa molto per me. Io stesso sono stato invitato alla cosiddetta «Swiss Personalities Dinner». Ad eccezione di questa serata, non parteciperò attivamente al WEF. Sto tuttavia seguendo la fase di preparazione e sto incontrando, tra l'altro, i rappresentanti del WEF. Mi interessa sapere come viene diretto e quali cambiamenti avvengono.

Ha effettuato la sua prima visita alle truppe. Che impressioni ha avuto?

Rimango sempre affascinato dai molti specialisti che si riuniscono e che lavorano insieme; e penso alle forze aeree, ma anche agli addestratori di cani, agli specialisti informatici oppure a quelli dell'intelligence. Mi entusiasma vedere come tutte le tessere del sistema esercito si incastrino per portare a termine la missione. Ciò che mi rende particolarmente fiero è il successo di questo tipo di impiego nelle scorse edizioni. Sono più che convinto che anche quest'anno non saremo da meno.

Quali truppe ha già visitato?

Sono stato in visita dal battaglione di fanteria 65 (bat fant 65) e mi è stata presentata la centrale informativa del comando della divisione territoriale 3 (div ter 3). Visiterò ancora altre truppe sul campo e non vedo l'ora di farlo.

Quale missione vorrebbe provare a svolgere lei stesso?

Fortunatamente ne ho già potute provare alcune. Trovo entusiasmante il lavoro dei piloti di droni, ma mi affascina anche quello dei conduttori di cani. Interessante è anche il compito della fanteria. A dire il vero, vorrei provare un po’ tutto.

Il servizio di guardia non è amato da tutti. Ricorda i suoi primi turni?

Ricordo esattamente quando ho svolto il servizio di guardia per la prima volta. Era la mia prima settimana da recluta. Durante il primo fine settimana mi hanno assegnato il turno domenicale.

Siamo curiosi di sapere qual è il suo consiglio in veste di capo dell'esercito: come si fa a mantenere alta la concentrazione anche al freddo e al buio?

Credo che il miglior trucco sia quello di essere sempre consapevoli di ciò che si sta proteggendo. Inoltre bisogna anche realizzare l'importanza della responsabilità individuale, soprattutto qui al WEF. Questo aiuta a concentrarsi.

Molti soldati lavorano all'esterno, giorno e notte, con qualsiasi condizione meteorologica. Qual è il suo messaggio per le truppe?

Anche se a volte fa freddo e i frutti del proprio lavoro non si vedono subito, ricordate sempre che stiamo proteggendo qualcosa di molto importante per la Svizzera. E tutto il mondo ci guarda.


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