Sistema di ricognitori telecomandati 15 (ADS 15): rinuncia ad alcune funzionalità
Berna, 04.09.2025 — Da molti anni il progetto dei ricognitori telecomandati 15 (ADS 15) è confrontato con ritardi e problemi tecnici. I fornitori Elbit e RUAG non hanno ripetutamente rispettato le tappe principali stabilite nel contratto. Dopo la sua entrata in carica il consigliere federale Martin Pfister, capo del DDPS, ha ordinato un’analisi approfondita del progetto. Sulla base dei risultati, il DDPS ha deciso di portare avanti il progetto di acquisto senza il sistema automatico anticollisione, senza il sistema per decolli e atterraggi indipendenti dal GPS e senza il sistema antighiaccio. Nonostante le restrizioni nell’impiego, le capacità fondamentali come la ricognizione con lunghi tempi di permanenza in volo sono garantite.
Secondo quanto deciso dal Parlamento con il messaggio sull’esercito 2015, i sei droni dell’azienda produttrice Elbit erano previsti come sostituzione per il sistema di ricognitori telecomandati 95 utilizzato fino al termine del 2019. Oggi l’acquisto del sistema di ricognitori telecomandati 15 (ADS 15) è fortemente in ritardo e continua a essere caratterizzato da sfide tecniche. I mezzi finanziari sono quasi esauriti. Le funzioni centrali continuano a non essere pronte all’impiego. I partner di progetto Elbit e RUAG non sono riusciti ripetutamente a rispettare le tappe principali stabilite nel contratto. La disponibilità e le prestazioni del sistema erano molto inferiori ai requisiti richiesti.
Un’interruzione del progetto comporterebbe per l’esercito delle lacune in termini di capacità nella ricognizione
Siccome il DDPS non ritiene realistica una conclusione del progetto nella misura prevista, gli organi competenti nel dipartimento hanno verificato in modo approfondito, su incarico del consigliere federale Martin Pfister, come procedere con il progetto.
Una variante era quella di interrompere il progetto. Senza ricognitori telecomandati ci sarebbero delle lacune in termini di capacità nella ricognizione per una durata indeterminata. Inoltre non è certo che la Svizzera possa richiedere a Elbit la restituzione degli investimenti effettuati finora (circa 240 milioni di franchi) o di parte di essi. Non si può escludere che ciò debba essere chiarito generando controversie giuridiche laboriose con l’azienda produttrice Elbit, che anch’essa eventualmente chiederebbe la restituzione dei propri investimenti già effettuati.
Rinuncia a tre funzionalità per garantire le capacità fondamentali
Sulla base dei risultati della verifica e dopo aver valutato tutti i vantaggi e gli svantaggi, il DDPS ha invece deciso di portare avanti il progetto di acquisto in forma ridotta. Concretamente, si rinuncia a tre funzionalità che erano originariamente assicurate dal produttore, ma che difficilmente possono essere attuate. Si tratta in primo luogo del sistema automatico anticollisione («Detect and Avoid»), il cui sviluppo è compito della RUAG, in secondo luogo del sistema antighiaccio e in terzo luogo del sistema per decolli e atterraggi indipendenti dal GPS.
Questa decisione comporta restrizioni in termini di disponibilità, ma garantisce l’utilizzo delle capacità fondamentali, in particolare la ricognizione con lunghi tempi di permanenza in volo. Il drone può anche fungere da piattaforma per ulteriori sviluppi futuri, se saranno necessari, ad esempio nuovi sensori per l’esplorazione elettronica.
Allo stesso tempo esistono ancora dei rischi tecnici per quanto riguarda il software e il sistema di controllo. Non si può escludere che il fornitore non rispetti altre tappe principali. Il progetto continuerà quindi a richiedere un elevato impiego di risorse, tempo e condotta. Tuttavia Elbit ha previsto concessioni sostanziali quale compensazione per la rinuncia alle tre funzionalità, come l’assunzione dei costi fissi del contratto di servizio per un massimo di otto anni.
Nel complesso, con questa decisione i vantaggi prevalgono sugli svantaggi. L’obiettivo rimane quello di fornire all’Esercito svizzero un sistema di ricognitori telecomandati funzionale, che garantisca le capacità fondamentali come la ricognizione con lunghi tempi di permanenza in volo.
Nessun volo in caso di condizioni che favoriscono la formazione di ghiaccio e in caso di visibilità fortemente ridotta
In particolare, la rinuncia alle tre funzionalità limita l’idoneità all’impiego e la disponibilità del sistema di ricognitori telecomandati nel modo seguente:
- Rinuncia al sistema automatico anticollisione: senza il sistema «Detect and Avoid» il servizio di volo è limitato durante il giorno e in determinati spazi aerei. In concreto, durante il giorno e nello spazio aereo non controllato il drone deve essere accompagnato da un aereo di scorta. Questo vale fino a un’altitudine di 3000 metri in pianura e 4000 metri nella regione alpina. Al di fuori di queste zone, quindi nello spazio aereo controllato all’interno di zone di interdizione al volo, non vi sono limitazioni per i voli di droni e non è necessario alcun aereo di scorta. Inoltre, di notte il drone può essere impiegato ovunque senza alcun aereo di scorta.
- Rinuncia al sistema antighiaccio: senza questa funzionalità, in caso di formazione di ghiaccio non è possibile effettuare voli.
- Rinuncia al sistema per decolli e atterraggi indipendenti dal GPS: senza questa funzionalità non sarà possibile effettuare voli se la visibilità è fortemente ridotta a causa di nebbia al suolo.
Ricognizione per l’esercito e impieghi per le organizzazioni di sicurezza
Nonostante la rinuncia alle tre funzionalità, l’ADS 15 copre un’ampia gamma di impieghi militari e civili:
- In fasi di aumento delle tensioni o di forme di conflitto ibride, i droni si occuperanno della ricognizione relativa a truppe, ubicazioni o settori liberi da truppe e in tal modo sosterranno gli impieghi dell’esercito.
- Nella quotidianità i droni possono essere impiegati per svolgere istruzioni, per sorvegliare le ubicazioni dell’esercito e per appoggiare le autorità civili in caso di catastrofe. Inoltre il sistema è disponibile su richiesta dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini UDSC, del Servizio delle attività informative della Confederazione SIC o dell’Ufficio federale di polizia fedpol.
Condizioni stabilite dalla Military Aviation Authority (MAA)
La decisione di rinunciare alle funzionalità citate riduce la complessità del progetto. Tuttavia rimangono delle grandi sfide, in particolare per quanto riguarda l’omologazione. Finora il produttore Elbit non ha potuto dimostrare che tutti i droni ADS 15 forniti alla Svizzera sono stati prodotti rispettando i requisiti di design. Ciò significa che continua a mancare la documentazione indispensabile per un’omologazione per l’esercizio senza restrizioni. Per questo motivo la Military Aviation Authority (MAA) ha stabilito delle condizioni per l’esercizio di volo. In particolare è obbligatorio avere un paracadute di emergenza, è necessario rispettare un’altitudine minima di volo, bisogna poter raggiungere punti di atterraggio di emergenza e bisogna evitare lunghi tempi di permanenza in volo sopra aree densamente popolate. Se queste condizioni vengono rispettate, l’esercizio di volo con i droni può essere svolto in modo sicuro.
È prevedibile che al massimo quattro dei sei droni non saranno in grado di fornire le prove necessarie per l’omologazione e saranno soggetti a determinate condizioni in modo permanente. Elbit ha previsto di sostituire un drone. Ciò consentirebbe di disporre di almeno tre droni che possono essere impiegati senza alcuna restrizione.