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ComunicazioniPubblicato il 18 luglio 2023

In viaggio per tre giorni sulle strade e sul traghetto

Ogni mese viene organizzato un convoglio di autocarri a destinazione del Kosovo e ritorno in Svizzera per trasportare veicoli e materiale eccessivamente ingombranti e troppo pesanti per il trasporto aereo. Questo convoglio rappresenta dunque il cordone ombelicale verso la Patria. Il viaggio di andata e ritorno attraverso diversi Paesi e regioni è sempre un’avventura per i conducenti – anche alla 500a edizione.

Inviare un convoglio militare con cinque combinazioni di veicoli (quattro autocarri con rimorchio e un autoarticolato) con due conducenti per veicolo dalla Svizzera lungo la Costa adriatica fino in Kosovo presuppone una pianificazione minuziosa delle singole fasi. I responsabili della logistica devono richiedere le autorizzazioni necessarie per attraversare prima l’Italia e poi l’Albania con veicoli militari e personale in uniforme. Inoltre è necessario misurare e pesare il materiale e annunciarlo a tutti i valichi doganali. Lo stato delle pianificazioni è riportato su un piano direttore molto dettagliato. Si tratta di una ragguardevole prestazione di squadra da svolgere mensilmente tra i responsabili della logistica della SWISSCOY, il capoofficina, il capo flotta e il responsabile della logistica del Centro di competenza SWISSINT. Tra un convoglio e l’altro non sono possibili pause per prendere fiato, infatti terminato un convoglio ne inizia un altro.

Il soldato Andreas Weder è un conducente e ha collaborato assieme al suo team alla pianificazione del 499° e del 500° convoglio, che ha diretto nel ruolo di capo convoglio. Non è stato il suo primo convoglio: complessivamente ha partecipato a 19 dei 500 convogli. Questa sua grande esperienza si è rivelata molto utile, tenuto conto che per molti altri conducenti si è trattato della prima esperienza di questo genere. «Conosco il percorso e il contesto geografico, e posso quindi informare i conducenti, con i quali sono costantemente in contatto radio, in merito al tragitto, al traffico o alle piazzuole di sosta», spiega il soldato Andreas Weder.

Agli inizi di maggio ha trasportato con il suo team materiale da riconsegnare dal Kosovo alla Svizzera. Al loro arrivo era già lì pronto il 500° convoglio pronto per essere riportato nel settore d’impiego dai dieci conducenti. Dato che ogni conducente è personalmente responsabile per il fissaggio del carico del proprio veicolo, al momento della presa in consegna andava effettuato un controllo minuzioso del carico. Al termine di tale controllo i container sono stati sigillati per garantire che il carico corrispondesse a quanto indicato sui formulari di dichiarazione doganale firmati. Solo a quel momento il team addetto al convoglio ha potuto tornare a casa per il fine settimana.

Domenica sera i militari hanno poi dovuto rientrare nella caserma di Wil presso Stans-Oberdorf affinché il 500° convoglio potesse partire puntuale lunedì mattina alle ore 6. I conducenti SWISSCOY si sono messi in marcia in direzione di Chiasso e hanno attraversato la dogana senza problemi. In Italia hanno dovuto adeguarsi alle condizioni del traffico e ripristinare costantemente la formazione del convoglio. In serata il convoglio è giunto nella città portuale di Ancona secondo i piani, raggiungendo così il primo luogo di pernottamento. Gli autocarri a pieno carico sono stati sistemati in un parcheggio custodito.

La mattina dopo i veicoli sono stati caricati sul traghetto, un’operazione che, se tutto funziona in modo ineccepibile, dura circa mezz’ora. La difficoltà sta nel fatto che gli addetti alle segnalazioni hanno esperienza nella sistemazione degli autoarticolati, ma non con gli autotreni come quelli della SWISSCOY. Dato che sul traghetto conta ogni centimetro di parcheggio e anche il tempo di manovra, possono verificarsi situazioni dinamiche. Il capo del convoglio pianifica una riserva di tempo sufficiente per garantire che i veicoli della SWISSCOY siano i primi a salire sul traghetto e abbiano tempo a sufficienza per giungere sul posto.

La traversata da Ancona a Durrës in Albania è durata da martedì sera fino a mercoledì a mezzogiorno. Una volta attraccati sono stati effettuati i controlli doganali per entrare in Albania. Un ufficiale di collegamento della marina albanese ha accolto il team del convoglio per discutere tutte le questioni inerenti al porto d’attracco. Dopo aver sbrigato i controlli doganali il convoglio ha potuto proseguire il viaggio. La polizia militare albanese ha scortato il convoglio fino al confine con il Kosovo, dove la polizia militare multinazionale ha rilevato il testimone per accompagnare gli autocarri fino al Camp Novo Selo. «Il pensiero che si trattasse già del 500° convoglio ha trasformato il tutto in un avvenimento particolare. In definitiva si è però trattato di un convoglio come tutti gli altri – ben organizzato sotto ogni profilo e condotto a destinazione in sicurezza», conclude il soldato Andreas Weder.