Il radicamento regionale: l’esercito vicino a voi
Il 31 dicembre 2022 si è concluso il progetto «Ulteriore sviluppo dell’esercito», abbreviato USEs, e il 2 giugno 2023 il Consiglio federale ha convalidato il relativo rapporto finale. In questo ultimo articolo affrontiamo nuovamente il tema del radicamento regionale, che consente all’esercito di sostenere le autorità civili in maniera flessibile e rapida.
Il radicamento regionale era il quarto e ultimo obiettivo essenziale dell’USEs e consisteva nel rafforzare le quattro divisioni territoriali subordinando a ciascuna di esse dei corpi di truppa, vale a dire un battaglione di stato maggiore, quattro battaglioni di fanteria (cinque per la divisione territoriale 1), un battaglione del genio e un battaglione di salvataggio. In questo modo le divisioni territoriali possono fornire sostegno alle autorità civili in maniera rapida e flessibile nell’ambito dell’aiuto in caso di catastrofe e della sicurezza.
Decentralizzazione del materiale
La decentralizzazione del materiale faceva parte del radicamento regionale. A ogni formazione è stato quindi attribuito uno dei cinque centri logistici dell’esercito: Grolley (FR), Hinwil (ZH), Monteceneri (TI), Othmarsingen (AG) e Thun (BE). All’inizio dei corsi di ripetizione o durante una mobilitazione, ogni formazione è tenuta a recuperare il proprio equipaggiamento nello stesso posto, ossia nel centro logistico che le è stato attribuito. Tuttavia, a causa delle carenze a livello di equipaggiamento riportate in un altro articolo, non è stato possibile decentralizzare tutto il materiale. È proprio per questo motivo che alcune formazioni sono talvolta costrette a percorrere grandi distanze per andare a prendere il loro materiale.
Rafforzamento della collaborazione con le autorità civili
La collaborazione tra le divisioni territoriali, le formazioni e i centri logistici è stata oggetto di controlli e di esercizi per garantire il buon funzionamento dei processi. La collaborazione con le autorità civili, invece, è stata rafforzata (si veda l’intervista qui sotto). Proprio come per la reintroduzione della mobilitazione, il radicamento regionale ha dato prova della sua efficacia sin dalla fase introduttiva durante la pandemia di coronavirus. Diverse formazioni erano state impiegate per fornire sostegno, con ottimi risultati, alle autorità civili in diversi ambiti.
Tre domande al colonnello Nicolas Jobin, capo dello stato maggiore di collegamento territoriale cantonale (SM colg ter cant) di Ginevra. Questi stati maggiori (uno per Cantone), formati da ufficiali di grande esperienza, garantiscono la collaborazione tra le autorità civili cantonali e l’esercito, forniscono consulenza ai Cantoni relativamente a un appoggio da parte dell’esercito e coordinano le richieste di sostegno. Durante gli impieghi assicurano il collegamento tra l’esercito e i Cantoni e fungono da ponte tra il mondo civile e quello militare a livello cantonale.
