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Studio «Sicurezza 2023»: leggera maggioranza per l’avvicinamento alla NATO e valutazioni più critiche della neutralità

Berna, 16.03.2023 – Dall’inizio della guerra in Ucraina i cittadini e le cittadine svizzeri guardano con maggiore pessimismo al futuro della Svizzera e del mondo e sono più critici nei confronti della neutralità. Aumentano i sostegni alla cooperazione internazionale: un’esigua maggioranza è favorevole a un avvicinamento alla NATO. L’elettorato auspica un rafforzamento della capacità di difesa. È quanto risulta dallo studio «Sicurezza 2023», pubblicato dall’ACMIL (Accademia militare presso il PFZ) e dal Center for Security Studies (CSS) del Politecnico federale di Zurigo (PFZ).

I cittadini e le cittadine aventi diritto al voto guardano con maggiore pessimismo al futuro della Svizzera (19%, +6 punti percentuali [pp] rispetto al gennaio 2022) e del mondo (75%, +7 pp). La guerra, il cambiamento climatico e le crisi economiche sono considerate le tre maggiori minacce. Rispetto al 2019 la fiducia negli Stati Uniti è nettamente aumentata mentre Cina e Russia registrano un forte calo di fiducia.

Leggera maggioranza per l’avvicinamento alla NATO

Nel mese di gennaio del 2023 il 55 per cento (+10 pp rispetto a gennaio 2021) è favorevole a un avvicinamento alla NATO: per la prima volta questa tematica riscuote una leggera maggioranza tra i cittadini e le cittadine svizzeri. Il 53 per cento ritiene che la neutralità consenta di pianificare la difesa militare della Svizzera con la NATO. Un’adesione della Svizzera alla NATO è per contro sostenuta, come sinora, soltanto da un terzo degli intervistati.

Opinioni più critiche sulla neutralità

I pareri favorevoli alla neutralità in generale (91%, –6 pp rispetto a gennaio 2022) e alle diverse «funzioni» della neutralità, quali la possibilità per la Svizzera di svolgere il ruolo di mediatrice (91%, –6 pp), la neutralità quale fattore determinante di identità (80%, – 7 pp) e l’astensione da conflitti (55%, –14 pp) hanno subìto un netto calo. L’opinione pubblica è divisa in due di fronte all’interrogativo se oggigiorno sia possibile difendere in maniera credibile la neutralità a livello militare (il 52% ritiene che ciò non sia più possibile, +5 pp). L’adesione a un’alleanza difensiva europea è auspicata da un numero nettamente maggiore di intervistati (35%, +12 pp rispetto a gennaio 2021). Aumenta anche la percentuale convinta che la stretta interdipendenza politica ed economica tra la Svizzera e altri Stati renda impossibile la neutralità (38%, +9 pp) e impedisca un’azione comune della Svizzera con i vicini europei (41%, +13 pp rispetto al 2021). Anche quest’anno la maggioranza (57%, ±0 pp) è favorevole a una politica di «neutralità differenziale», che esige una chiara posizione a livello politico e neutralità sul piano militare. Come nei sondaggi precedenti, una chiara maggioranza è del parere che le sanzioni nei confronti della Russia siano compatibili con la neutralità (75%, – 2 pp rispetto a giugno 2022).

Rafforzare la capacità di difesa della Svizzera

L’elettorato è tutt’ora favorevole all’esercito. Sono in aumento sia la quota persuasa della necessità dell’esercito (78%, +3 pp rispetto a gennaio 2022) sia la percentuale che auspica forze armate «completamente equipaggiate» (76%, +6 pp rispetto a gennaio 2022). Dall’inizio della guerra in Ucraina è cambiato anche il parere sulle spese per l’esercito. Il 14 per cento (+7 pp rispetto a gennaio 2022) degli intervistati ritiene che le spese per la difesa siano inferiori al necessario.

Sondaggio 2023

Dal 3 al 20 gennaio 2023 l’istituto demoscopico «LINK» ha intervistato telefonicamente un campione rappresentativo di 1238 cittadini e cittadine aventi diritto al voto e residenti nelle tre grandi regioni linguistiche del Paese (Svizzera tedesca, Svizzera romanda e Ticino). Il grado di attendibilità si situa al 95 per cento e, in caso sfavorevole, il margine di errore della campionatura ammonta a 2,8 punti percentuali.

Informazioni aggiuntive

Indirizzo cui rivolgere domande

Dott. phil. Tibor Szvircsev Tresch
Editore principale della serie di studi «Sicurezza» / docente di sociologia militare
+41 58 484 82 32
+41 79 333 22 51

Editeur


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