print preview

Ritornare alla pagina precedente Pagina iniziale


Il sostegno dell’Esercito svizzero alla popolazione ucraina

Da oltre un anno la guerra imperversa in Ucraina. L’Esercito svizzero contribuisce alle misure adottate dal nostro Paese nel quadro dell’aiuto umanitario in Ucraina. Fino al 15 maggio 2023, ha fornito a più riprese materiale per un valore pari a 29,5 milioni di franchi. È inoltre impegnato nell’ambito dello sminamento umanitario con l’istruzione di specialisti ucraini.

22.05.2023 | Comunicazione Difesa, Anthony Favre

Hilfsgüter_14
©VBS/DDPS

Dall’inizio della guerra la Svizzera ha adottato una serie di misure volte a sostenere la popolazione ucraina. Quest’ultima sta pagando a caro prezzo gli attacchi russi che colpiscono anche le infrastrutture civili, in particolare le installazioni per l’approvvigionamento energetico. Nel quadro dell’aiuto umanitario l’Esercito svizzero sostiene quindi anche la popolazione ucraina. Numerosi convogli umanitari sono partiti verso le zone di guerra con materiale proveniente dalle scorte dell’esercito. Fino al 15 maggio 2023, l’esercito ha fornito materiale ed equipaggiamenti per un valore a 29,5 milioni di franchi (vedi grafico). I trasporti sono stati organizzati e finanziati dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri. 

Abiti invernali per migliaia di persone

Le prime forniture hanno avuto luogo nel mese di marzo del 2022. Un convoglio composto da sei autocarri è partito alla volta della Polonia per portare beni di prima necessità e materiale medico fornito dalla Farmacia dell’esercito. Si trattava tra l’altro di defibrillatori, mascherine igieniche, camici medici, medicamenti ma anche di 2000 coperte e 21’975 sacchi a pelo. 
In autunno sono state effettuate nuove forniture. L’esercito ha consegnato principalmente equipaggiamenti antincendio, per la bonifica delle acque contaminate e per lo sgombero delle macerie. Successivamente, con l’arrivo dell’inverno, un nuovo convoglio è partito con 360 palette di equipaggiamenti invernali, in particolare 60’100 paia di guanti, 40’000 paia di calze e 2000 coperte. Una prossima fornitura di abiti invernali è prevista per il mese di settembre del 2023. 
Il materiale è sempre stato preparato per la spedizione dalla Base logistica dell’esercito presso i relativi centri logistici. La DSC era responsabile di inviare le forniture fino in Ucraina per poi consegnarle ai partner locali, in primo luogo il servizio d’emergenza dello Stato ucraino e gli ospedali ucraini. I trasporti sono stati finanziati dalla DSC.

Aiuto per lo sminamento umanitario

Il sostegno dell’esercito non si limita tuttavia al solo invio di materiale. L’esercito mette a disposizione delle autorità ucraine anche le proprie competenze in materia di sminamento umanitario, dal momento che istruisce gli specialisti ucraini. Infatti, a seguito della guerra, le zone contaminate da mine antiuomo o da proiettili inesplosi sono notevolmente aumentate, creando una minaccia persistente per la popolazione civile. Ecco perché sono necessarie operazioni di sminamento. Lo scorso anno l’esercito ha quindi invitato in Svizzera dieci esperti civili ucraini a partecipare a tre corsi sullo sminamento. Questi corsi sono stati svolti in collaborazione con il Centro internazionale di sminamento umanitario di Ginevra (GICHD). Nel 2023 sono pianificati otto corsi analoghi. Anche in questo caso gli specialisti ucraini sono invitati a parteciparvi. L’esercito assume le spese di viaggio e di alloggio. Una volta rientrati in Ucraina, questi specialisti potranno a loro volta istruire e formare altri sminatori.

Parallelamente, il GICHD ha sviluppato nell’Ucraina occidentale un programma d’istruzione in lingua ucraina volto a formare specialisti in diversi ambiti dello sminamento umanitario e ad accompagnarli nel quadro di un mentoring. L’esercito sostiene tale programma finanziariamente con un importo di 500’000 franchi, fornendo un contributo all’incremento della sicurezza e dell’efficacia dello sminamento umanitario in Ucraina e alla riduzione del numero di vittime.


Ritornare alla pagina precedente Pagina iniziale