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L'esercito mette a disposizione più di 5200 posti per la Segreteria di Stato della Migrazione

L’esercito appoggia nel miglior modo possibile la Segreteria di Stato della migrazione in relazione all’alloggio delle persone in cerca di protezione e richiedenti l’asilo mettendo a disposizione posti nelle infrastrutture militari. In questo modo adempie il mandato politico senza compromettere la sua prontezza all’impiego o il suo mandato di prestazione.

01.02.2023 | Comunicazione Difesa, Roland Studer

L’esercito mette per esempio a disposizione della Segreteria di Stato della migrazione alcune caserme come alloggi per persone in cerca di protezione e richiedenti l’asilo. ©VBS/DDPS, Yves Bachmann

Alla fine di gennaio 2023 l’esercito ha messo disposizione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) oltre 5200 posti in 13 ubicazioni sparse in tutta la Svizzera, mentre altri 200 posti nelle infrastrutture militari sono stati messi disposizione dei Cantoni per alloggiare richiedenti l’asilo e persone fuggite dall’Ucraina che hanno ottenuto lo statuto di protezione S in Svizzera.

Queste persone in cerca di protezione devono essere alloggiate a breve e a lungo termine. La prima sistemazione durante la registrazione e la procedura d’asilo in corso è di competenza della SEM su incarico della Confederazione. L’alloggio a lungo termine rientra invece nella sfera di competenza dei Cantoni.

Il periodo durante il quale gli alloggi dell’esercito possono essere utilizzati dalla SEM è regolamentato singolarmente per le diverse ubicazioni e i vari fabbricati, quali caserme, sale polivalenti sulle piazze d’armi, accantonamenti della truppa e un padiglione per veicoli.

Fino a 500 militari

Inoltre, dall’inizio del 2023 l’esercito mette a disposizione della SEM altri alloggi per gestire l’elevato numero di fuggitivi e richiedenti l’asilo ucraini. In considerazione della carenza di personale specializzato sul mercato del lavoro, la SEM non è in grado di reclutare celermente abbastanza personale qualificato per sistemare le infrastrutture e provvedere al loro esercizio.

Per questo motivo il 16 dicembre 2022 il Consiglio federale ha incaricato l’esercito di appoggiare la SEM con al massimo 500 militari finché non potrà essere impiegato personale supplementare. Il Consiglio federale ha limitato questo servizio d’appoggio fino alla fine di marzo 2023 al massimo.

Attualmente i militari impiegati per questo servizio d’appoggio sono nove. Il loro aiuto si estende ai seguenti compiti:

  • montaggio, sistemazione e smontaggio di infrastrutture militari;
  • esercizio delle infrastrutture militari;
  • prima assistenza medica e assistenza medica di base dei richiedenti l’asilo e delle persone in cerca di protezione con personale ausiliario.

La Gestione delle risorse della Confederazione verifica periodicamente se siano adempite le condizioni per l’appoggio sussidiario – ovvero se i compiti assunti dall’esercito non potrebbero essere svolti da operatori civili.

Il numero degli alloggi dell’esercito è limitato

Nel 2016, nell’ambito della pianificazione d’emergenza collettiva della Confederazione e dei Cantoni, il DDPS si è impegnato ad appoggiare la SEM mettendo a disposizione degli alloggi. In questo contesto l’esercito mette a disposizione il numero massimo di posti utilizzabili a breve termine e a tempo determinato possibile. Le infrastrutture che non servono direttamente alla SEM, possono essere concesse in usufrutto ai Cantoni da parte della Confederazione. Per diversi motivi l’esercito può però mettere a disposizione soltanto un numero limitato di accantonamenti militari:

  • L’esercito deve sempre essere pronto all’impiego e adempiere il suo mandato di prestazione. Per poterlo fare necessita di una certa quantità di infrastrutture, soprattutto per l’istruzione, ma anche per impieghi di sicurezza, come quest’anno a favore del WEF a Davos e l’anno scorso nell’ambito della conferenza sull’Ucraina a Lugano e del Congresso sionista a Basilea.
  • Tranne per alcune poche settimane, le caserme sono occupate dalla truppa. Non sono quasi mai libere e non possono essere utilizzate a lungo termine. Di conseguenza, tendenzialmente, non vengono utilizzate come alloggi dalla SEM.
  • L’esercito ha bisogno di una parte delle sue infrastrutture per gran parte dell’anno per poter istruire i militari di milizia nelle scuole reclute e nelle scuole ufficiali nonché nei corsi di ripetizione e anche per il loro perfezionamento.
  • Inoltre le infrastrutture sono in parte occupate e utilizzate anche dalle formazioni di professionisti.

Sempre pronto all’impiego ed efficiente

L’esercito continuerà ad adempire il mandato politico di mettere a disposizione della SEM i posti nelle sue infrastrutture di cui ha bisogno nella misura in cui possa farne a meno senza compromettere la sua prontezza all’impiego o il suo mandato di prestazione. Entrambe le cose continueranno a essere garantite in ogni momento.


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