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SWISSCOY Update - «Ho del diesel nel sangue!»

L’app capo Dominik Wiedmer è autista con cuore e anima. Quando parla dei mastodonti della strada, l’interlocutore se ne accorge subito. È appassionato di autocarri sin dall’infanzia. Nel 45º contingente della SWISSCOY in Kosovo si occupa, tra l’altro, dei trasporti di persone e di materiale. È anche membro del convoglio che dal settore d’impiego riporta regolarmente in Svizzera fino a 40 tonnellate di materiale.

08.03.2022 | Sgt Selina Berner, sost ufficiale stampa e informazione 45º contingente della SWISSCOY

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Quando lavora con un barile di diesel, l’app capo non sbaglia un solo gesto

«Oggi andiamo all’aeroporto a rifornire i riscaldamenti di carburante diesel», ci dice l’app capo Dominik Wiedmer mentre entra nella cabina di un grande autocarro. Il piano di carico è occupato da un gigantesco barile per il trasporto di diesel. Quando avvia il motore, l’indicatore del livello di carburante è vicino allo zero. È sorpreso, perché di solito il serbatoio viene riempito subito alla fine di una corsa: «Vorrà dire che prima dobbiamo andare a fare rifornimento». Detto, fatto. Dopo la sosta al distributore, l’app capo Wiedmer dà un’occhiata incredula al livello di carburante, che non si è spostato di un millimetro dopo 10 minuti di rifornimento: «Ti pareva, è rotto! Lo farò riparare più tardi». Dopo un breve momento di disappunto, l’app capo riavvia l’autocarro del peso di circa 18 tonnellate e, svoltato il primo angolo del Camp Novo Selo, sembra di nuovo l’uomo più felice del mondo: «Questo non è un autocarro qualunque. È un Mercedes con un motore V8! Il non plus ultra degli autocarri!». Questi camion sono arrivati in Svizzera quando Wiedmer era ancora un bambino e non hanno mai smesso di affascinarlo: «Quando ero da mia nonna, ogni volta che dalla terrazza ne vedevo passare uno, pensavo: ’Geniale! Un giorno voglio guidare un camion così!’». Quindi sin dall’infanzia era chiaro che voleva fare l’autista. Anche se l’autocarro Mercedes con cui oggi attraversa il Kosovo è in servizio da oltre 20 anni e ogni tanto ha bisogno di essere riparato, Wiedmer non riesce a immaginare un mezzo di trasporto migliore: «Nel mio primo convoglio per la SWISSCOY ho guidato un autocarro più recente. Ma ho presto fatto in modo di poter cambiare veicolo. Le macchine vecchie sono semplicemente più divertenti!». L’app capo ventisettenne e i suoi camerati della sezione di trasporto viaggiano spesso in convoglio dal Kosovo in Svizzera, per riportare in patria del materiale da sostituire o, ad esempio, dei veicoli Puch guasti. Complessivamente, i tre o quattro autocarri del convoglio trasportano di volta in volta fino a 40 tonnellate di materiale. Gli autisti guidano a turni per percorrere in circa tre giorni i 1800 km della trasferta. Al rientro in Svizzera, il materiale nuovo o riparato è caricato sugli autocarri e i conducenti della SWISSCOY tornano nel settore d’impiego.

Oggi Wiedmer non è in viaggio per la Svizzera, ma si reca all’aerodromo militare di Slatina. A un centinaio di metri dall’aerodromo, provvede a riempire il barile per il trasporto di diesel. Dopodiché prosegue verso l’area di atterraggio dei Super Puma svizzeri. I due grandi tendoni che fungono da hangar per i due elicotteri della Confederazione sono riscaldati con caloriferi a gasolio. Oggi l’app capo Wiedmer ha il compito di ricaricarli: «L’ho già fatto più volte, per me è un lavoro di routine!». In effetti, ogni gesto è perfetto: Dominik Wiedmer è un vero professionista. L’autocarro riparte con 2500 litri di diesel in meno nel barile.

Che in Kosovo si guidi un po’ diversamente che in patria non dà fastidio al giovane app capo. Dominik Wiedmer si destreggia per le strade con abilità e sicurezza, come se l’autocarro lungo circa 10 metri fosse un piccolo veicolo. «È gradevole guidare in Kosovo: in Svizzera la maggior parte dei conducenti si spazientisce per ogni piccolezza. Qui non è così». Bisogna far soltanto un po’ attenzione e poi tutto fila liscio. Oltre che per il trasporto di persone e materiale, il distaccamento di trasporto è responsabile anche del ricupero di veicoli. «Non capita spesso, ma è sempre molto interessante», ci dice il ventisettenne app capo, che prima dell’impiego in Kosovo ha lavorato 10 anni come autista per la stessa azienda. Ha scelto l’impiego nella SWISSCOY perché voleva affrontare nuove sfide: «Dopo così tanti anni nella stessa azienda si conosce tutto a menadito. È necessario un cambiamento». In Kosovo, ogni tanto, ha l’occasione di guidare anche i carrelli elevatori o di manovrare la grande gru per autocarri. «Se non conosci ogni dettaglio, ma devi domandarti un attimo ’che cosa, come, dove…’, allora sì che il lavoro è interessante!». Dopo l’impiego ha già un nuovo lavoro in Svizzera. Tuttavia non fatica a immaginare un ulteriore impiego come autista della SWISSCOY: «Ma certo! Qui sto passando un bel periodo!».

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